Di Andrea Petta

Tra i bracciali di Psusennes I, questi sono forse i più particolari, sia per la foggia sia per la “provenienza”.
Con un diametro esterno di 6.1 cm ed un’altezza di 4.5 cm, sono formati da sette anelli sovrapposti di circa 6 mm di diametro, divisi in semi anelli dalla chiusura a scomparsa e dalla cerniera sul lato opposto, composte entrambe da tre tubuli verticali a piccoli anelli.
In oro massiccio, pesano 128 grammi ciascuno.
All’interno degli anelli 3 e 5 è inciso un testo su due righe in geroglifici, che riporta il proprietario (“Il Re, il Signore delle Due Terre, il Primo Profeta di Amon-Ra, il Re degli Dei, Figlio di Ra, Psusennes, amato da Amon”) e colei che l’ha donato: “Fatto per la Sua Maestà dalla Grande Sposa Reale, Signora delle Due Terre, Mutnodjemet”.

Sappiamo quindi da questa iscrizione che i bracciali furono donati a Psusennes dalla moglie e sorella Mutnodjemet. Da notare però che Montet, anche a causa di altre iscrizioni della tomba e di un altro bracciale, aveva interpretato la scritta come “…Psusennes Amato da Amon, NATO DALLA Grande Sposa Reale…” attribuendo a Mutnodjemet il ruolo di madre del Faraone. Tuttora il ruolo di Mutnodjemet è oggetto di discussione tra gli esperti.

Comunque stessero le cose, Mutnodjemet sembra ricoprire un ruolo importante alla morte di Psusennes, o che la sua memoria sia venerabile in quella data. La sua tomba era a fianco di quella di Psusennes, ma lei in quella tomba non c’è, e forse non c’è mai stata.
Ma allora, cosa è successo a Mutnodjemet? Cercheremo più avanti di capirlo
FONTI:
Pierre Montet, La nécropole royale de Tanis (Parigi, 1951):
Pierre Montet, Les constructions et le tombeau de Psousennes à Tanis (1951)
Tanis: tesori dei faraoni, Henri Stierlin e Christiane Ziegler , Seuil, 1987Tesori d’Egitto – Le meraviglie del Museo Egizio del Cairo, Francesco Tiradritti