Di Andrea Petta

Tra gli amuleti appesi al collo della mummia di Wendjebauendjedspicca per la sua raffinatezza questa effige della dea Iside ricavata in oro massiccio.
La dea è mostrata in piedi, con la figura modellata da un abito che ne svela comunque le forme dettagliate con grande precisione, dal seno all’ombelico alle gambe. Nonostante le piccole dimensioni, l’artista è riuscito a cesellare i ricami del vestito sul petto e sulla parte inferiore della gonna. Sono anche raffigurati i gioielli della dea, un collare a più fili ed i bracciali.

Iside indossa qui una parrucca tripartita che lascia visibili le orecchie; la fronte è ornata da un ureo regale. La corona con le corna di vacca che racchiudono il disco solare è quella tipica di Hathor.
I piedi sono nudi, appoggiati su un piccolo piedistallo anch’esso in oro sotto al quale si legge l’iscrizione “Iside, la grande, madre del dio”

Il pendente era agganciato tramite un anello fissato dietro al disco solare ad una collana, anch’essa d’oro, lunga 80 cm e di fattura straordinariamente moderna
Non provate a cercarlo nel sito del Museo Egizio del Cairo perché, tanto per cambiare, non c’è…

FONTI:
- Pierre Montet, La nécropole royale de Tanis (Parigi, 1951):
- Pierre Montet, Les constructions et le tombeau de Psousennes à Tanis (1951)
- Tanis: tesori dei faraoni, Henri Stierlin e Christiane Ziegler , Seuil, 1987
- Tesori d’Egitto – Le meraviglie del Museo Egizio del Cairo, Francesco Tiradritti
- Foto: Pierre Montet, Getty Images