Mai cosa simile fu fatta, XXV Dinastia

LA XXV DINASTIA

NAPATA, LA CONQUISTA NUBIANA E IL RINASCIMENTO EGIZIO

Testa in granodiorite di Taharqa
– Assuan Museo della Civiltà nubiana.
In questa testa il riferimento a modelli più antichi si inquadra in un modellato più pesante, tipico di quest’epoca.

Il terzo periodo intermedio Egizio si colloca tra la fine del Nuovo Regno e la XXV dinastia etiope, e comprende la XXI dinastia, quella dei ” re sacerdoti e le tre dinastie libiche”.

Mappa dell’antico Egitto, con il Nilo fino alla V cateratta. Le maggiori città e siti del periodo dinastico (dal 3150 a.C. al 30 a.C. circa)

Il terzo periodo intermedio vede coesistere varie dinastie che, contribuendo al frazionamento e alla fine della unità che aveva caratterizzato l’Egitto in altri periodi, determinano “la preparazione del substrato politico sociale in cui si innesteranno le dominazioni straniere di potenze emergenti nell’area medio orientale” .

Statuina in oro, argento e bronzo di Taharqo in adorazione del dio Falco Hemen
Parigi Museo del Louvre.
È una rara testimonianza della finezza raggiunta dall’ oreficeria in quest’epoca.

“Dopo la spartizione del territorio Egizio tra i sacerdoti di Ammone e i re eletti dai generali libici, la Valle del Nilo era stata di nuovo ricomposta in unità politica sotto l’autorità dei Re di Etiopia” .

Non erano sicuramente dei barbari, anzi, si possono considerare “campioni di uno stretto e puro concetto della vecchia civiltà egizia; ma per il fatto che la capitale da cui essi governavano era a Napata, in Nubia, forzatamente estranei alla vita politica quotidiana del paese” .

Primo re riconosciuto della XXV dinastia fu Pi(ankh)y (Piye, o anche Pi) che, dal 747 a.C., proseguì nelle conquiste territoriali in Alto Egitto e prese Tebe sotto la sua protezione;
qui nominò la propria sorella Amenardis I quale Divina Sposa di Amon, conferendole in tal modo un potere simile a quello regale sull’area tebana.
Per far fronte all’invasione di Pi(ankh)y al sud, il re Tefnakht, della XXIV dinastia settentrionale creò una coalizione che comprendeva Eracleopoli ed Ermopoli, ma lo scontro vide vittorioso.
Pi(ankh)y che narrò la vicenda in una stele monumentale fatta erigere nel tempio di Amon a Gebel Barkal.
«Sua Maestà mandò a dire ai suoi generali che erano in Egitto, al comandante Puarma, al comandante Lamerskeny e ad ogni capitano di sua Maestà: “Avanzate in formazione da combattimento, attaccate battaglia, accerchiatelo, assediatelo! Catturate le sue genti, il suo bestiame, le sue navi! Impedite ai contadini di lavorare, impedite agli aratori di arare! Assediate il nomos della Lepre e combattete contro di lui ogni giorno»
Stele della vittoria: Piankhi – Museo del Louvre. Particolare della stele.
Piankhi (sulla sinistra, parzialmente raschiato) compare onorato da quattro governanti.
WIKIPEDIA

L’eccessiva libertà goduta dai principi delle varie città, sotto i sovrani libici, rese molto “difficile per loro il giungere a rifondere in una unità non soltanto politica ma anche sentimentale il paese” .

La frammentazione politica dell’Egitto alla fine del nuovo Regno conduce inesorabilmente alla costituzione di un reame autonomo in Nubia: Il regno di Kush.

Tomba di Harwa
Con i suoi quattromila metri di estensione è uno dei monumenti funerari più vasti mai realizzati da un privato cittadino nell’antico Egitto. Le ricerche in corso stanno anche rivalutando l’epoca dei “faraoni neri” sotto il profilo artistico e culturale. I rilievi della tomba sono eseguiti in uno stile che richiama quello dell’Antico regno, dal quale si distaccano per i lineamenti più marcati dei visi e per un trattamento più luminoso dello spazio.

Il re kushita Piankhi, approfittando della debolezza degli Stati settentrionali riesce a annettersi l’alto Egitto e ammettere sotto la propria influenza i sovrani che regnano sul delta, dando così inizio alla venticinquesima dinastia.

Vista aerea delle piramidi nubiane di Meroe

Durante gli anni del dominio kushita, quasi 100, si effettua un recupero della cultura egizia più antica, la quale trae ispirazione soprattutto dall’arte del Medio Regno.

I sovrani kushiti della XXV dinastia si fecero inumare in tombe piramidali nella necropoli della loro capitale Napata, oggi nel Sudan settentrionale.
Panorama delle piramidi nubiane, Meroe. Tre di queste sono state ricostruite.

Tebe, dove già il ritorno al passato aveva avuto manifestazioni nella precedente epoca, si può considerare il centro di tale rinascita.

Nella statuaria privata, lo stile e le forme auliche si accompagnano ad una forte caratterizzazione dei tratti fisionomici. I ritratti dei sovrai “improntati a una maggiore astrazione , lasciano invece trasparire i caratteri somatici tipici della razza nubiana” .

FONTE:

  • ARTE EGIZIA-SERGIO DONADONI-GHIBLI
  • ANTICO EGITTO-MAURIZIO DAMIANO-ELECTA
  • L’ANTICO EGITTO-LEONARDO ARTE
  • ARCHEOLOGIA VIVA
  • WIKIPEDIA

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