C'era una volta l'Egitto, Nuovo Regno, XX Dinastia

IL FARAONE RAMSES VI

Di Piero Cargnino

Ramses Amonherkheoshef Netjerhekaiunu, “nato da Ra-Amon è con il suo forte braccio Dio sovrano di Iunu [Eliopoli]”, zio di Ramses V, alla morte del nipote che non ebbe alcun figlio, sali al trono come Ramses VI assumendo il nome regale di Nebmaatra Meriamon “Ra è Signore di Maat, amato da Amon”.

Figlio di Ramses III e della Grande Sposa reale Iside Ta-Hemdjert poté vantare il diritto alla successione. Secondo alcuni è probabile, ma non certo, che fosse figlio di Ramses III ma lui, per ribadire la sua origine diretta dal grande sovrano, fece iscrivere il suo nome nella lista dei figli di Ramses III nel tempio di Medinet Habu, tanto per chiarire le cose nei confronti di eventuali pretendenti indiretti ossia i discendenti dei fratelli di Ramesse III.

La sua Grande Sposa Reale fu Nubkhesbed (che vuol dire “oro e lapislazzuli”), da lei ebbe due figli, il primogenito, Amonherkhepsef, erede designato del padre, il quale però gli premorì. Amonherkhepsef venne comunque sepolto nella Valle dei Re ma, per mancanza di tempo per costruirgli una tomba, venne riutilizzata quella del cancelliere Bay (KV13), vissuto alla fine della XIX dinastia. La tomba fu nuovamente decorata appositamente per il principe con la rappresentazione di sue immagini. Per quanto riguarda il sarcofago venne riutilizzato quello della regina Tausert (prima sepolta nella vicina tomba KV14, poi traslata nella KV15) sostituendo il suo nome con quello del principe.

Altri figli di Ramses VI furono Ramses, che gli succederà al trono assumendo il nome di Ramses VII, Panebenkemyt ed una figlia, Iside, principessa e sacerdotessa alla quale venne assegnato il titolo di “Divina sposa di Amon” nel tempio di Karnak per poter avere ancora qualche rapporto con lo strapotere del clero. La regina Nubkhesbed è ricordata nella tomba KV13 del figlio Amonherkhepsef e su di una stele della figlia Iside a Copto.

Mentre a Tebe il Sommo Sacerdote di Amon aumentava la sua influenza sulla corte accumulando un potere tale da mettere in ombra quello del faraone,  Ramses VI non faceva nulla per contrastarlo e la decadenza e l’indebolimento del potere centrale continuavano indisturbati e progredire e porteranno, nel giro di pochi decenni, alla fine del Nuovo Regno. Sfuma anche l’influenza egizia nel Sinai dove quello di Ramses VI è l’ultimo faraone del cui nome si abbia traccia.

La situazione interna molto instabile ebbe ripercussioni anche nel villaggio operaio di Deir el-Medina dove gli operai, addetti alla manutenzione delle tombe reali, vennero ridotti a 60 mentre nel villaggio aumentava un senso di timore verso un imprecisato nemico, fosse una guerra civile o movimenti di genti armate.

Forse con l’intento di allontanarsi il più possibile da Tebe, ormai completamente in mano al “Primo Profeta di Amon” Ramessenakht, che rese la sua carica ereditaria, Ramses VI trasferì la residenza reale nella regione del Delta a Tani. Come costruttore Ramses VI non ci ha lasciato molto, per lui era più semplice usurpare i monumenti già costruiti dai suoi predecessori sostituendo i cartigli.

Secondo il parere dell’egittologo Raphael Ventura, che ha ricostruito il “Papiro di Torino 1907+1908”,  Ramses VI potrebbe aver regnato per otto anni interi, morì nel secondo mese del suo nono anno di regno. Anche l’egittologo olandese Jac J. Jansen concorda nell’assegnargli otto anni di regno, basandosi su quanto riportato sull’ostrakon IFAO 1425,  che cita il prestito di un bue nell’ottavo anno di un re che non può che essere Ramses VI.

Il fatto che abbia regnato otto anni è stato dedotto anche da un grafito a Tebe (cat. 1860a) dove viene anche nominato il sacerdote Ramessenakht, graffito che in un primo tempo venne attribuito a Ramses X, attribuzione poi abbandonata a favore di Ramses VI.

Alla sua morte, come aveva già deciso in precedenza, venne posto nella tomba KV9 dove si trovava già suo nipote Ramses V, non è chiaro se rimasero entrambi nella stessa tomba. La tomba venne profanata dai ladri una prima volta 15 anni dopo la sepoltura, sul trono regnava da 9 anni Ramses IX e, una seconda qualche anno dopo quando il sarcofago in granito venne rovesciato e rotto e la mummia fu danneggiata. Anche la sua mummia fu riassestata e trasferita nella tomba KV35 di Amenhotep II.  

Fonti e bibliografia:

  • Alessandro Roccati, “L’area tebana”, Quaderni di Egittologia, n. 1, Roma, Aracne, 2005
  • Federico Arborio Mella, “L’Egitto dei faraoni”, Milano, Mursia, 1976
  • Franco Cimmino, “Dizionario delle dinastie faraoniche”, Bologna, Bompiani, 2003
  • Alan Gardiner, “La civiltà egizia”, Torino, Einaudi, 1997
  • Alan Gardiner e  R.O. Faulkner,”The Wilbour Papyrus”, Oxford, 1941-1952
  • Alfred Heuss ed alt, “I Propilei”,  Verona, Mondadori, 1980
  • Nichelas Reeves, Richard Wilkinson, “The complete Valley of the Kings”, Thames & Hudson, 2000
  • Christian Jacq, “La Valle dei Re”, traduzione di Elena Dal Pra, Milano, Mondadori, 1998
  • Alberto Siliotti, “Guida alla Valle dei Re, ai templi e alle necropoli tebane”, White Star, 2010
  • Alberto Siliotti, “La Valle dei Re”, Vercelli, White Star, 2004
  • Erik Hormung, “La Valle dei Re”, trad. di Umberto Gandini, ET Saggi, Torino, Einaudi, 2004

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