Di Piero Cargnino

Alla morte di Ramses VII che non aveva eredi, salì al trono un faraone quasi del tutto sconosciuto, Ramses VIII, Usimara-akhenamun Ramesse-Sethiherkhepeshef-meriamon, il cui nome è più lungo di quanto abbia regnato, secondo Franco Cimmino solo 3 mesi e 19 giorni.
Non vi è alcuna notizia certa sulla vita di questo effimero faraone. Se la sua ascesa al trono era legittima non lo sappiamo ma c’è da immaginare non fossero in molti a contrastarlo coi tempi che correvano. Forse era uno degli ultimi figli di Ramses III; ad avvalorare questa ipotesi sta il fatto che il suo nome compare nella processione dei principi reali rappresentata a Medint Habu.

Se così fosse si potrebbe pensare che in un primo momento, quando era ancora il principe Sethiherkhepeshef, si sia fatto costruire la tomba nella Valle delle Regine, la QV43 (che non è mai stata occupata) mentre in un secondo tempo, acquisito il potere regale, si sia fatto costruire altrove una nuova tomba, cosa pressoché impossibile per il breve tempo in cui ha regnato. In ogni caso la sua eventuale tomba reale non è stata ritrovata, e neppure la sua mummia.
Altra ipotesi è che questo sovrano sia appartenuto ad un ramo cadetto e la sua non fosse una discendenza diretta da Ramses III. A questo proposito va tenuto conto che il suo successore, Ramses IX, onorò la memoria dei suoi predecessori Ramses VI e Ramses VII ma ignorò completamente il suo diretto predecessore. Tutto porta a pensare ad un usurpatore che, per dimostrare la discendenza diretta e quindi la legittimità a regnare, abbia fatto inserire il proprio nome nella rappresentazione di Medinet Habu.

A quanto si sa non esistono costruzioni o monumenti attribuibili a questo sovrano e non esistono altre fonti conosciute che ci parlino di lui a parte un breve riferimento su una stele a Pi-Ramses e nella tomba di un sacerdote, Kyenebu a Karnak, oltre ad uno scarabeo.
Fonti e bibliografia:
Franco Cimmino, “Dizionario delle dinastie faraoniche”, Milano, Bompiani, 2003
Nicolas Grimal, “Storia dell’antico Egitto, IX ediz., Roma-Bari, Biblioteca Storica Laterza, 2011