Età Tarda, Mai cosa simile fu fatta

RIVESTIMENTO DELLA MUMMIA DI HEQAEMSAF

Oro, pietre dure, faience
Lunghezza cm 145, Larghezza cm 46
Saqqara, Tomba di Heqaemsaf
Scavi del Servizio Antichità diretti da Barsanti 1903
XXVI Dinastia
Museo Egizio del Cairo – JE 35923 = CG 53668

La tomba intatta di Heqaemsaf, soprintendente delle barche reali, fu scoperta nella necropoli di Saqqara vicino alla piramide di Unis.

Il suo ricco corredo funerario comprendeva modellini di imbarcazioni, vasellame, vasi canopi, 401 ushabty di faience, molti gioielli e un sarcofago in calcare contenente un secondo sarcofago in legno dipinto, in cui era stata deposita la mummia.

Essa, al momento della sepoltura, era stata coperta con un prezioso rivestimento sul quale era poi adagiato un lenzuolo di lino.

Il rivestimento della mummia, trovato in frammenti e ricomposto da Daressy, è costituito da una maschera d’oro lavorata a sbalzo, fissata ad una lunga rete che copriva tutto il corpo del defunto.

Il volto è cinto da una parrucca con striature nero – verdastre, ottenute tramite l’inserimento di pasta vitrea nei solchi.

Gli occhi sono eseguiti ad intarsio: il globo oculare è di feldspato, le pupille sono in ossidiana, le palpebre e le sopracciglia sono in lapislazzuli.

Il mento è ornato da una barba che si arresta al medesimo livello delle ciocche della parrucca.

La rete unita alla maschera è composta da fili di perle affusolate in oro, lapislazzuli e amazzonite, che creano una continua e regolare alternanza di fasce colorate.

I singoli nodi che uniscono tra loro le perle sono inoltre tornati da un piccolo disco di rame dorato.

La rete e bordata da una lunga fila di rettangoli in oro, lapislazzuli e amazzonite intercalati secondo uno schema preciso lungo tutto il suo perimetro, ma ormai mancanti nella parte inferiore, che risulta danneggiata.

Sulla rete, all’altezza del petto , è fissata una larga collana usekh, che termina sulle spalle con due grandi teste di falco in oro lavorate a sbalzo.

È composta da 18 fili di perle di forma diversa e colore:

  • 7 fili di perle cilindriche di lapislazzuli amazzonite, separati tra loro da 8 fili di piccole perle d’oro
  • 1 filo di perle tonde d’oro e amazzonite
  • 1 filo di perle dorate a goccia
  • 1 filo di perle tonde in lapislazzuli, miste a perle d’oro.

Sotto la collana, all’altezza dell’addome, si trova un’immagine di Nut, ricavata da una sottile foglia d’oro fissata alla rete.

La dea del cielo, sormontata dal disco solare, ha le braccia e le ali aperte in segno di protezione ed è inginocchiata su una lunga banda d’oro che riporta un’iscrizione a sbalzo contenente la preghiera rivoltale da Heqaemsaf.

La parte inferiore dell’invocazione non si è conservata.

Su entrambi i lati della colonna di geroglifici si trovano le figure dei due figli di Horus, protettori delle viscere del defunto.

Le quattro divinità hanno il corpo mummiforme e le loro teste riproducono le effigie dei loro animali sacri.

Sulla destra del defunto si trovano Amseti e Duamutef, mentre a sinistra Hapi è Qebehusenuef.

Fonte e fotografie

Tesori Egizi nella collezione del Museo Egizio del Cairo – Silvia Einaudi – fotografie di Araldo De Luca – Edizioni White Star

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