Di Patrizia Burlini
Nelle mie ricerche sui documenti di scavo dei primi del Novecento, ho trovato altri due calchi/maschere davvero eccezionali provenienti da Amarna. Si tratta di reperti importantissimi che consentono di fugare alcuni dubbi.
IL PRIMO CALCO

Gesso
CG 753, Museo del Cairo
Il primo calco di cui parlerò fu trovato da Flinders Petrie nel 1892 durante gli scavi ad Amarna, condotti assieme a Howard Carter. È attualmente conservato al Museo del Cairo con il numero di inventario CG 753, ma non è in esposizione. Secondo Petrie si tratta senza ombra di dubbio del calco post-mortem del volto di Akhenaton.
Questo calco proverebbe che Akhenaton era un uomo (contraddicendo alcune teorie che vogliono Akhenaton di sesso femminile) e che aveva dei tratti assolutamente normali, a riprova del fatto che i ritratti esasperati del primo periodo di Amarna sono soltanto una scelta stilistica.
Ecco il suo avvincente racconto:
“Un ragazzo che portava mattoni alla casa del pavimento mi disse che il suo compagno aveva una pietra per me. La portò e vidi subito che si trattava di un volto in gesso, a grandezza naturale, che pensavo fosse per intarsio. Ma guardandolo da vicino e discutendone con il signor Carter, che è abituato a fare calchi, abbiamo concluso che senza alcun dubbio è un calco diretto del viso di KHUENATEN, preso dopo la morte.
Questo è sorprendente: in Egitto non si conoscono calchi in gesso di persone, né calchi in gesso così antichi.
Si tratta inequivocabilmente della testa di Khuenaton, esattamente la base di tutte le teste caricaturali che si trovano spesso, ma con un’espressione bella e naturale. Che si tratti di un calco dalla persona è chiaro, dal ritocco e dal contorno fatto artificialmente all’occhio, dall’assenza di sopracciglia forti e dalla perfezione generale dell’anatomia. E che sia stato fatto dopo la morte è certo, dato che non c’è posto per la respirazione, e l’occhio è mezzo aperto.
Il calco si estende dalla clavicola (che mostra splendidamente la gola) fino a una benda che attraversa i capelli; e dal retro dell’orecchio sinistro fino al lato destro della bocca e del naso, e fino al centro della fronte. Il naso è un po’ segnato all’estremità, ma per il resto è perfetto in ogni sua parte.
Questo calco era senza dubbio destinato ai costruttori di bare e agli scultori di tombe.
È un reperto di valore inestimabile, più importante di quanto lo sia stata la tomba finora. Dimostra che Khuenaton era senza dubbio un uomo. Naturalmente deve rimanere a Giza, anche se venisse portato via non potremmo dichiararlo o pubblicarlo. E trattandosi di gesso, un calco in gesso non sarà affatto buono. Perciò lo fotograferò, poi farò uno stampo di carta con del gesso per irrigidirlo e ne farò diversi calchi: Ho già calcolato che ne serviranno 10 per i musei, visto che il Louvre e Berlino lo vorranno sicuramente.
Poiché deve andare a Giza, e poiché è legalmente di mia proprietà (l’ho comprata da un nativo che l’ha trovata per caso), farò di necessità virtù e la presenterò. Se ne può parlare liberamente, quanto più vale quando la ricevono, tanto meglio.”
IL SECONDO CALCO
Ed eccoci all’ultima maschera del gruppo Akhenaton/Nefertiti.

H 17 cm
Inv JE 59289. Museo del Cairo
Anche questa maschera o calco proviene degli scavi a Tell El Amarna nel 1932/33 dell’egittologo britannico J.D.S. Pendlebury e fu trovata assieme al calco (probabile) del volto di Nefertiti, nr inv. JE 59288 (ne parlo qui: https://laciviltaegizia.org/…/il-vero-volto-di-nefertiti/)
Trovata nelle abitazioni 0.47.16a e 0.47.20, questa maschera-modello presenta molti tratti in comune e un’estrema somiglianza con i ritratti di Akhenaton. Si tratta sicuramente di un modello che serviva da base per dei ritratti successivi.

Secondo Pendlebury e altri studiosi, questa maschera rappresenta Akhenaton.
Fonti:
- Petrie Journal 1891-1892, Pag.90-92
- Pag 51-100
- J.D.S. Pendlebury “PRELIMINARY REPORT OF THE EXCAVATIONS AT TELL EL-‘AMARNAH, 1932-1933”.
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