Di Grazia Musso

Legno e pasta vitrea – 17,2 x 20,5 cm.
Scavi di C. Anti a Tebtynis
Museo Egizio di Torino – S. 18155
Nella collezione del Museo Egizio torinese sono confluiti anche i reperti recuperati dal professore padovano Carlo Anti, durante i suoi Scavi effettuati negli anni 1930 – 1933 a Tebtynis, nel Fayyum.
La località è nota per aver restituito una grande quantità di materiali risalenti soprattutto all’epoca greco-romana, quand’essa divenne un importante centro agricolo e religioso con abitazioni, botteghe, strade, bagni pubblici e un importante santuario consacrato a Soknebtynis.
Tra gli oggetti rinvenuti a Tebtynis vi è anche questo pannello ligneo, probabilmente parte di una cassetta, che è di per sé un piccolo capolavoro di artigianato.
Nel legno sono stati inseriti intarsi di pasta vitrea colorata: blu rossa e azzurra, che raffigurano quattro figure stanti.

Da sinistra verso destra si riconoscono la dea Hathor, il dio bambino Arpocrate, il faraone con la doppia corona e infine una divinità femminile.
La scena è collocata sotto l’immagine stilizzata di un cielo stellato su cui domina il disco solare alato.

L’eccezionalità del reperto sta soprattutto nella raffinata e meticolosa lavorazione di alcuni piccoli dettagli quali le rosette e il panneggio dell’abito della dea all’estremo destra, le striature del suo copricapo ad alte piume o i piccoli intarsi che formano le di Arpocrate e del sovrano.
Fonte: I grandi musei: Torino Museo Egizio – Silvia Einaudi – Electa
Foto: Museo Egizio di Torino