Di Grazia Musso

Ritrovata a Dendera nel 1914
Epoca Tolemaica
Museo Egizio del Cairo – JE 45206
Questo pesante collare è costituito da uno spesso filo d’oro al quale sono appesi dieci ciondoli variamente sagomati, di altezza compresa fra 1,3 e 3,7 cm.
Il secondo filo è stato infilato negli anelli di sospensione e arrotolato sul primo ai lati dei pendagli, che in tal modo non possono spostarsi sulla collana.
I pendenti raffigurano, partendo da sinistra:
- la dea Tueris, divinità popolare rappresentata sotto forma di ippopotamo conle zampe di leone e coda di coccodrillo, protegge le donne gravide e sorveglia i parti e l’allattamento. Il suo culto conosce una grande diffusione nel tardo periodo..
- la dea Iside sedura sul trono, sposa di Osiride e madre di Horo, esperta di arti magiche, a partire dal periodo ellenistico viene associata al dio Serapide, introdotto in Egitto dai sovrani tolemaici.
- un falco immagine di Horus, antica divinità del cielo e della regalità. Indossa la doppia corona.
- un altro falco che un tempo aveva le ali e la coda arricchiti da una decorazione ad intarsi.
- un uccello a testa umana, rappresentazione del ba manifestazione animata del defunto. Porta sul capo un disco solare racchiuso fra due corna bovine.
- un altro uccello a testa umana di uguali dimensioni.
- un altro falco con la doppia corona..
- un altro falco con la corona bianca, a tiara, dell’Alto Egitto.
- un occhio – udjat, l’occhio risanato di Horus, potente amuleto che assicura a chi lo porta salute e integrità.
- 1un’immagine del dio Nefertem, personificazione del loto primordiale da cui ebbe origine la vita.
Tutti i ciondoli, tranne l’occhio-udjat, sono dotati di un sottile basamento.
La chiusura della collana era assicurata da due ganci ottenuti piegando le estremità del filo.
Fonte e fotografia
I tesori dell’antico Egitto nella collezione del museo egizio del Cairo – fotografie Araldo De Luca – testo Daniela Comand – National Geographic, Edizioni White Star