Età Tolemaica, Mai cosa simile fu fatta

MUMMIA DI TAKERHEB

Provenienza e acquisizione: dono del museo Antropologico, 1884
Museo Egizio di Firenze, inv. n. 5703
Legno, tela struccata e dipinta, pittura nera, bianca, rossa, verde e azzurra. Lamina e foglia d’oro
Sarcofago: lunghezza c. 169, larghezza cm 50

Mummia di donna, chiamata Takerheb

Il sarcofago si presenta di forma antropoide: sul coperchio è applicata una maschera con il volto ricoperto di lamina d’oro, con parrucca ripartita decorata da un nastro di petali di ninfea.

L’ampio collare usekh è dipinto al di sopra dell’immagine di un avvoltoio con testa umana e ali spiegate; al di sotto è raffigurato un pettorale a forma di naos con Osiride, Iside e Nefti e quindi lo scarabeo alato con disco solare dorato.

Il segno geroglifico del cielo sormontato cinque colonne di iscrizione geroglifica, fiancheggiate dalle immagini dei quattro figli di Horus, mummiformi, e delle dee Iside e Nefti.

L’iscrizione, che consiste in invocazione per l’aldilà, riporta il nome della defunta:”L’ Osiride Takerheb, giustificata, figlia dello scriba reale, sacerdote, Aapehty, giustificato, nata dalla signora della casa Nebetdenehyt, giustificata”.

I geroglifici sono incisi e riempiti di colore azzurro, con alcuni particolari in bianco e in rosso.

Il coperchio, che all’interno non presenta decorazione, si inserisce alla nella cassa mediante sei tenoni.

L’interno della cassa presenta sul fondo l’immagine dipinta della dea Nut, con parrucca a riccioli sormontata dal disco solare: la dea indossa il collare usekh, una tunica con bretelle e un nastro che si annoda sotto il petto, con una iscrizione dipinta fra i due risvolti che scendono lungo il corpo, contenente un’ invocazione per la defunta.

All’interno del sarcofago, la mummia di Takerheb era conservata in un involucro, che viene chiamato cartonnage, costituito da vari strati di tela applicata direttamente sul corpo, quindi stuccato e accuratamente dipinto sulla superficie esterna, e decorato con foglia d’oro.

Cartonnage: lunghezza cm 163
Larghezza cm 40

L’uso del cartonnage compare agli inizi della XXII Dinastia, durante il Terzo Periodo Intermedio, e continua fino all’ epoca tolemaica e romana.

L’involucro di Takerheb si presenta mummiforme : la defunta Indossa una parrucca tripartita, sormontata dall’immagine dello scarabeo alato, con disco solare; sul retro della parrucca è Osiride sotto forma di pilastro djed, tra le dee Iside e Nefti.

Sotto l’ampio collare usekh riccamente decorato con le fermature sulle spalle a forma di testa di falco, il corpo della defunta è coperto da numerose immagini di divinità con il nome indicato in geroglifico, quasi un vero e proprio “pantheon” egizio.

Al centro è da notare la scena della mummuficazione del corpo della defunta, steso sul letto funebre, da parte del dio Anubi: sotto il letto sono raffigurati i vasi canopi destinato a conservare le viscere della mummia ; sotto i piedi è la tipica raffigurazione di due prigionieri in abbigliamento siriano, dipinti sotto la suola dei sandali.

Un’iscrizione geroglifica, nella quale sono ripetuti i nomi defunta e dei genitori, su sfondo verde, delimitato il bordo inferiore del cartonnage, e altre iscrizioni, in lamina d’oro, sono sulla parrucca e sulle gambe, con formule di preghiera alle divinità

Il volto di Takerheb, parti del collare e alcune delle immagini divine sono ricoperte di sottile lamina d’oro, applicata su stucco i rilievi, che dà grande preziosità all’involucro.

Fonte: Le Mummie del Museo Egizio di Firenze -aria Cristina Guidotti – fotografie Paola Roberta Faggio i, Roberto Magazzini – Edizioni Giunti

Bibliografia:

  • Scamuzzi, Le Antichità Egiziane p. 43, nota 7;
  • Ieri, Arcangelo Michele Migliarino pp. 451-457:
  • AA.VV., Arte sublime, p. 234 n69 M. C. G.

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