Di Grazia Musso

(250 a. C.)
Pasta vitrea con tracce di doratura, 13 x 6 cm.
Brooklyn Museum of Art, New York
L’ Età Tolemaica vide grandi progressi nell’arte vitrea policroma.
Questa figura faceva forse parte della decorazione di un tabernacolo ligneo, e raffigura un personaggio maschile che indossa la corona del Basso Egitto ( per quanto la corona, detta Corona Rossa, sia in questo caso di colore blu).
In teoria potrebbe trattarsi di un re o di una divinità, ma la posizione del braccio destro suggerisce un gesto di offerta o di adorazione.
È più probabile che raffiguri un sovrano.
Il viso idealizzato fa propendere per una datazione all’ Età Tolemaica, come anche la tecnica dell’intarsio, che non si avvale più di alveoli in metallo per contenere i singoli pezzi della composizione.
La figura venne realizzata in quattro pezzi: corona, testa, girocollo e corpo.
La pasta vitrea era un materiale molto apprezzato, di livello pari alle pietre dure.
Fonte: Egitto 4000 anni di arte – Jaromir Malek – Edizioni Phaidon