Di Piero Cargnino


Figlio di Dario II e della moglie Parisatide, Arsace, divenuto poi Artaserse II fu re di Persia e re d’Egitto, ma solo dell’Alto Egitto.
Come abbiamo accennato in precedenza, la madre propendeva però per l’altro figlio, Ciro, al quale Dario II aveva assegnato la satrapia di Caria e Lidia che Artaserse II confermò su richiesta della madre. Ciro però non accettò la situazione ed armò un esercito di diecimila mercenari e mosse guerra al fratello. Lo scontro avvenne a Cunassa e Artaserse ne uscì vittorioso mentre il fratello Ciro morì nello scontro. Artaserse II nominò satrapo di Caria e Lidia, al posto del fratello, Tissaferne che partecipò attivamente alle guerre contro i greci. Le guerre contro i greci continuarono, non solo ma Artaserse dovette pure impegnarsi in altre guerre, prima contro Evagora I di Cipro poi contro i Carduchi, presso il Mar Caspio, dove il suo grande esercito riuscì con grande difficoltà a salvarsi dalla disfatta totale e Artaserse II fu costretto ad una pace senza ottenere alcun vantaggio. Non pago di guerre tentò più volte la riconquista dell’intero Egitto ma senza successo.

Ora, poiché il mio scopo è quello di raccontare la storia egizia, non vorrei perdermi ulteriormente nel raccontare quella persiana se non per quanto riguarda quel che resta della grandezza egizia. Purtroppo l’influenza achemenide sulla sorte dell’Egitto in questi periodi è solo quella di considerare quello che fu di questa grande civiltà una semplice satrapia periferica. Arrivo quindi alla fine del regno di Artaserse II quando cioè, sentendo avvicinarsi la sua fine, nell’intento di impedire ulteriori lotte fratricide, si affidò alle antiche regole e pose sul trono Dario, il maggiore dei suoi tre figli legittimi (alcune fonti riportano che ebbe 350 mogli che gli dettero 115 figli), conferendogli tutti i suoi titoli.
Dario si scontrò poi col padre a causa di Aspasia di Focea, un’etera che fu favorita di Ciro il Giovane ed alla sua morte di Artaserse II che gli riservò molti onori. Dario la nominò sacerdotessa di Anahita ed ordì un complotto per assassinare il padre. I congiurati furono traditi, e Dario venne condannato a morte con molti dei suoi complici. Gli altri due figli legittimi, Oco e Ariaspe, aspiravano entrambi a succedere al padre, Oco pensava di succedere al padre per diritto, Ariaspe aspirava pure lui in quanto più amato dai persiani per il suo carattere docile e amabile, ma Artaserse II avrebbe preferito Arsame, figlio di una delle sue concubine. Oco congiurò per portare Ariaspe alla disperazione e al suicidio e per assassinare Arsame. Di fronte a questi fatti di sangue nella sua famiglia, Artaserse II non resse al dolore e morì.

Ora ci inoltriamo in un vespaio in quanto Artaserse II aveva ereditato dal padre Dario II il titolo di “Gran Re di Persia” che mantenne fino alla morte avvenuta nel 358 a.C.. Al trono gli successe Oco che mutò il suo nome in Artaserse III. Aveva inoltre ereditato il titolo di “Re dell’Alto e Basso Egitto” anche se il suo effettivo potere si limitava al solo Alto Egitto.
Nel 402 a.C. gli venne strappato da Amirteo di Sais che già due anni prima aveva scacciato le guarnigioni persiane dal Basso Egitto ed assunto la piena titolatura reale egizia, Amirteo estese così il suo potere sull’intero Egitto ponendo fine alla prima dominazione persiana.

Fonti e bibliografia:
- Franco Cimmino, “Dizionario delle dinastie faraoniche”, Bompiani, Milano , 2003
- Salima Ikram, “Antico Egitto” , Ananke, 2013
- Artaserse in “Dizionario di storia”, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 2010
- Edda Bresciani, “L’Antico Egitto”, De Agostini, Novara 2000
- Toby Wilkinson, “L’antico Egitto. Storia di un impero millenario”, Einaudi, Torino, 2012
- Federico Arborio Mella, “L’Egitto dei faraoni”, Milano, Mursia, 1976
- Alan Gardiner, “La civiltà egizia”, Torino, Einaudi, 1997
- Pierre Briant, “Storia dell’impero Persiano da Ciro ad Alessandro”, Fayard, Parigi, 1996
- Franco Mazzini, “I mattoni e le pietre”, Urbino, Argalia, 2000
- Jurgen von Beckerath, “Chronologie des Pharaonischen Agypten”, Ed. Zabern, 1997
- Kenneth Kitchen, “Il terzo periodo intermedio in Egitto (1100–650 a.C.)” 3a ed, (Warminster: 1996