Di Andrea Petta

Kha, come abbiamo visto, era un uomo facoltoso. Decise quindi di essere sepolto in una serie di sarcofagi come d’uso nella XVIII Dinastia, uno esterno squadrato e due bare antropomorfe interne.
Il sarcofago esterno di Kha, originariamente protetto da un grande lenzuolo di lino, è in legno di sicomoro ricoperto da una sostanza di colore scuro, a ricordare il colore della terra fertile, simbolo di rigenerazione. Contrariamente a quanto si pensava inizialmente, non è bitume ma pece riscaldata e mescolata con olio di cedro e carbone.

La cassa è composta da cinque parti smontabili e da un coperchio di forma arcuata che gli conferisce l’aspetto di un santuario. La base è lavorata in modo da imitare la forma della slitta usata per trasportare il catafalco alla tomba durante il funerale.
Fonte: Museo Egizio di Torino