“COSE (ANCORA PIÙ) MERAVIGLIOSE”, Sarcofagi, XVIII Dinastia

LA BARA ESTERNA DI KHA

Museo Egizio di Torino, Inv. Suppl. 8316/01

La bara antropomorfa esterna (o sarcofago intermedio) di Kha riproduce l’immagine della mummia rivitalizzata e, al momento della scoperta, vi erano appoggiate due grandi ghirlande di loto e un papiro contenente il Libro dei Morti.

La pregevole fattura della bara di Kha è pienamente rivelata dal suo volto. Ricordiamoci che Kha non era un faraone, ma un artigiano – sia pure di alto livello – e la sua vita deve essere stata di grande successo personale e professionale.

La superficie è caratterizzata da elementi in rilievo ricoperti da gesso e foglia d’oro che evocano la luce solare ed evidenziano i simboli del risveglio a nuova vita di Kha. Tra questi si notano la maschera funeraria, l’ampio collare chiamato “Usekh” e le bande (ad imitazione delle fasce che stringono il lenzuolo funerario intorno al defunto) che recano formule e preghiere a Nut, Thot, Anubi e i figli di Horus, divinità tradizionalmente associate con l’Aldilà e chiamate a proteggere l’integrità del corpo del defunto. Nekhbet in forma di avvoltoio dorato in rilievo protegge il petto della bara.

Nel dettaglio possiamo ammirare l’opera di rivestimento in foglia d’oro dei rilievi

Fonte: Museo Egizio di Torino

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