Piccola Guida Turistica

LA STATUARIA

MUSEO NAZIONALE DELLA CIVILTA’ EGIZIANA

Comincio col proporvi una carrellata delle statue più significative esposte al museo.
Le foto sono state scattate da mia figlia Silvia Vitrò.

Hapi lo Scriba, supervisore del tempio di Amon-Ra a Karnak – da Karnak – arenaria – regno di Seti I / Ramses II.

Thutmosis III – da Karnak – granito nero- XVIII dinastia. Thutmosis III fu uno dei più grandi re guerrieri dell’Antico Egitto e un condottiero dotato di genio militare unico. Le sue battaglie campali e le operazioni di guerra da lui compiute fecero dell’Egitto una grande potenza nel mondo antico. Egli creò un grande impero che si estendeva dall’Eufrate a nord fino alla Quinta cataratta a sud. Inoltre commissionò molti progetti architettonici ed eresse templi nel Delta, a Menfi, a Karnak e ad Assuan. Didascalia del museo.

Il re Merenptah e la dea Mut – XIX dinastia – granito rosso.
E’ una delle tre statue di Merenptah recentemente rinvenute a sud di Mit Rahina, l’antica città di Menfi. La statua mostra il re stante insieme a Mut, la dea di Tebe, patrona del potere reale e consorte di Amon Ra, il re degli dei.

Sfinge di epoca tolemaica – calcare – non si sa chi rappresenti – da Kom Ombo. Come è noto, piccole sfingi venivano collocate davanti ai templi a fini protettivi.

Sfinge di Amenemhat III – XII dinastia – da Hawara – granito nero.
La Sfinge simboleggia il re in trono ed il dio Shu, che controlla i confini dell’universo ed era spesso raffigurato come un leone accucciato. Questa è una delle Sfingi di Amenemhat III che fiancheggiavano la strada processionale di fronte al grande tempio di Hawara. Didascalia del museo

Statua di Pen-Menkh, alto dignitario e governatore di Dendera, capitale del VI nomo dell’Alto Egitto, arenaria granitica, 1′ sec. a. C.. Pen-Menkh era contemporaneo di Cleopatra VII e quindi visse nel travagliato periodo della conquista dell’Egitto da parte dei Romani. Egli fu anche delegato reale e sacerdote di Hathor e di Horus.
Questa statua si colloca temporalmente alla fine dell’età ellenistica, ed è un esempio significativo dell’intervenuta fusione tra i canoni artistici egizi (evidenti nel corpo della statua ed in particolare nelle braccia), e quelli greci, che caratterizzano maggiormente la testa.

FONTE: https://mainlymuseums.com/…/the-national-museum-of…/
Fotografia di Merja Attia, a questo link: https://www.flickr.com/…/52772129441/in/photostream/ 

Paser porta una tavola d’offerte con una testa di ariete, simbolo del dio Amon Ra, signore di Karnak. Statua in granito nero rinvenuta nella cachette del tempio di Karnak (CG 42156 / JE 37388). Paser visse durante i regni di Seti I e Ramses II e rivestì un ruolo di grande prestigio conquistando i titoli di “unico compagno del re”, “supervisore del palazzo reale”, “governatore di Tebe” e “delegato per la ricezione dei tributi” dai popoli stranieri sottomessi. Ramses II gli conferì i titoli di “giudice”, di “portatore del sigillo” e di “vicerè di Nubia”, dove curò la costruzione del tempio di Abu Simbel; fu altresì elevato al rango di “sommo sacerdote di Amon” e di “supervisore del tempio di Karnak” (e delle sue immense ricchezze). Egli morì nel 25′ anno di regno di Ramses II e fu sepolto nella TT106 a Sheikh el Gurna; ebbe l’onore di essere rappresentato in un grande numero di statue, molte delle quali giunte fino a noi. Fotografia di Merja Attia a questo link:
https://www.flickr.com/photos/130870_040871/52588560719 

Questa statuetta di prigioniero inginocchiato è esposta nel museo accanto ad altre due, ed mi ha parecchio incuriosita, perchè non avevo mai visto prima simili reperti.
Gli Egizi amavano raffigurare i nemici sconfitti, che venivano dipinti sulle suole dei sandali del re, sui suoi poggiapiedi, sul pavimento della sala del trono, per evidenziare la sua predestinazione ad essere il padrone del mondo e per intimidire le delegazioni dei governanti stranieri che venivano a rendergli omaggio.
Queste statuette risalgono alla XIX dinastia, potevano essere realizzate con vari materiali e venivano utilizzate nell’ambito di rituali che si svolgevano nei templi perché gli dei proteggessero il Sovrano e la terra d’Egitto dai loro nemici.
Le statuette venivano iscritte con incantesimi, quindi venivano legate con corde e bruciate, simboleggiando la supremazia del Faraone, destinato ad essere vittorioso nelle sue campagne militari.

FONTI:
https://ivypanda.com/…/captives-statuettes-of-ancient…/, sulla base della seguente bibliografia:
Ikram, Salima. Antico Egitto: un’introduzione. L’Università americana del Cairo Press, 2009.
Silverman, David P. Antico Egitto. Stampa dell’Università di Oxford, 2003

Statua in arenaria di Akhenaton, dal grande tempio di Aton da lui edificato a Karnak nei primi cinque anni del suo regno, prima di trasferirsi a Akhetaton e di abbandonare il nome di Amenhotep IV. Il tempio, denominato Gem-pa-Aton (Incontro con Aton), misurava 130 m x 200 m, era orientato a est e comprendeva un lungo cortile circondato da portici e decorato con statue del faraone alte fino a 5 m., una delle quali è proprio questa al NMEC.
Esso fu demolito dai suoi successori, che vollero cancellare il sovrano eretico dalla storia, e oggi ne restano solo poche tracce in loco oltre a 600.000 piccoli cubi in calcare incisi e dipinti chiamati talatat, che furono utilizzati come mattoni da costruzione al posto dei grandi blocchi di pietra.
I talatat sono sopravvissuti fino a noi perchè furono riutilizzati da Horemheb per il riempimento del II e del IX Pilone di Karnak, da Ramses II per la realizzazione della Sala Ipostila, del Pilone e di alcune costruzioni esterne al Tempio di Luxor; da Nectanebo I e dai Tolomei per edificare i loro monumenti in diverse zone dell’Egitto.
A differenza di quanto avveniva nel passato, quando i sovrani venivano sempre idealmente rappresentati come giovani, prestanti e bellicosi, in questo periodo Akhenaton si fece raffigurare in modo realistico, quasi grottesco: nelle statue provenienti dal Gem-pa-Aton e quindi anche in questa ha il ventre sporgente, i fianchi larghi, il seno quasi femminile e un viso scarno ed allungato, con labbra carnose ed occhi a mandorla.
Essa è esposta al museo appoggiata al muro, come doveva essere nella realtà, e di fianco sono stati affissi due pannelli recanti l’Inno ad Aton, la cui redazione è attribuita allo stesso sovrano, che loda il sole come fonte di vita per tutte le creature viventi.
FONTI: https://egittophilia.freeforumzone.com/…/discussione.aspx

Il Dio Khonsu con le fattezze di Tutankhamon, statua in granito rinvenuta a Karnak; per maggiori informazioni guardate sul nostro sito ai seguenti link:https://laciviltaegizia.org/2020/12/26/statua-di-khonsu-con-i-tratti-di-tutankhamon/ e https://laciviltaegizia.org/2022/05/07/khonsu-o-khonshu-chi-era-costui/

Rilievo su granito raffigurante Ramses III (XX Dinastia) che offre una statuetta della dea Maat, che rappresenta l’ordine cosmico e la giustizia. L’immagine del re che offre la Maat simboleggia il suo buon governo.

Statua cubo che rappresenta Senenmut con Neferura, figlia di Hatshepsut, della quale fu precettore. Maggiori informazioni su Senenmut si trovano ai seguenti link del nostro sito: https://laciviltaegizia.org/2021/01/02/senenmut-il-grande-architetto/

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