Di Grazia Musso

Regina della XII Dinastia, portò la titolatura completa e fu un vero re, un “Horus – femmina”. Il suo nome significa “Bellezza di Sobrek”, con riferimento al dio coccodrillo, simbolo di fertilità e allo stesso tempo di potenza della luce divina. Regnò, almeno all’inizio, assieme ad Amenemhat IV. Non si conoscono con certezza i legami familiari di Sebeknofrura, ma era quasi certamente figlia di Amenemhat III e sorella o sorellastra di Amenemhat IV.

Il suo fu un regno breve, che durò poco più di tre anni. Di lei rimangono vari monumenti, fra cui le statue acefale provenienti dall’area del Fayym. Le statue provenienti da Tell el-Daa recano iscrizioni dedicate a Sobrek del Fayyu, ove forse, si trovavano in origine.

Ritrovamenti nel levante fanno supporre che la regina continuasse a mantenere contatti pacifici con il vicino Oriente. Sebeknofrura estese il complesso funerario di Amenemhat III, oggi conosciuto come labirinto di Meride, è promosse rilevanti costruzioni, come la città di Eracleopoli o Eracleopoli Magna.
Il labirinto si trova a Hawara, presso il lago di Meride nel Fayyum, è una costruzione labirintica, parte integrante del tempio funerario di Amenemhat III, doveva aggirarsi intorno ai 70.000 metri quadrati e comprendeva 3.000 stanze su due piani, uno dei quali sotterranei e 12 cortili Si ignora dove si trovi la sua tomba, potrebbe essere una delle due piramidi i cui resti si trovano a Mazghuna. Le sue caratteristiche principali furono il coraggio e la devozione, che fecero di lei una regina onorevole e rispettata ; non smise mai di usare suffissi femminili per i suoi titoli per mostrare che anche le donne potevano aspirare al livello più alto del potere e diventare faraone classico e venerabile mantenendo le proprie peculiarità.

Di questa regina, per la prima volta non ci sono dubbi sul fatto che sia stata faraone a tutti gli effetti. Questo sigillo ci dà la sua titolatura quasi completa: Mery(t) Sobek (amata da Sobek) poi il titolo di Horo (con la t del femminile), Meret Ra (amata da Ra). Segue il titolo delle Due Signore, Sat Sekhem Nebet Tawi (Figlia della Possente, Signora delle Due Terre), il titolo di Horo d’oro, Djed Kha(w) Stabile nelle apparizioni ed infine il titolo di Re dell’alto e Basso Egitto Nswt Bity, Sobek Neferw (o Neferw Sobek), La bellezza di Sobek. Per cui, a differenza di Nitoqerty, sulla quale ancora tanto si discute, qui siamo nel campo delle certezze. E, a differenza di Hatshepsut, che verrà sei dinastie dopo, lei mantenne le sue prerogative esclusivamente femminili.
Fonti: Pagine del Prof. Maurizio Damiano Enciclopedia Egitto della Fabbri Editori Autore Maurizio Damiano
Per le immagini Luisa Bovitutti e Nico Pollone







Il cartiglio di Neferusobek