A cura di Grazia Musso
Personaggio cardine della società burocratica egizia, lo scriba fu descritto, dalle immagini come dalla letteratura, come la colonna portante della società.
Gli scribi nella società egizia erano burocrati, ma il significato della professione era più profondo.
La scrittura era la “parola di dio”, per il suo magico potere creativo ; possederne il “segreto” dava grande importanza allo scriba.


Uno dei più importanti caratteri della società egizia fu il suo genio amministrativo, l’aver inventato, applicato e, a quanto sembra, aver fatto egregiamente funzionare, una complessa macchina burocratica, di cui lo scritturale o scriba, era a un tempo l’ingranaggio e il simbolo.
La scuola degli scribi era accessibile solo ai maschi, l’apprendimento consisteva nella memorizzazione del sistema di scrittura e poi negli interminabili esercizi di copiatura di testi che spesso contenevano insegnamenti morali.
Presso i maggiori templi si trovavano poi le “Case della Vita”, che in linea di principio non erano vere scuole, ma piuttosto centri in cui gli scribi templari copiavano i testi da rivendere a biblioteche private o da porre nei sepolcri ; tuttavia, dato che la copiatura era il sistema tradizionale di insegnamento, le Case della Vita, divennero di fatto delle scuole e dei centri di ricerca filosofica, scientifica, letteraria, ma soprattutto religiosa.


Fonte:
Dizionario Enciclopedico dell’antico Egitto e delle civiltà Nubiane – Maurizio Damiano – Appia – Mondadori.