A cura di Grazia Musso
Le calzature avevano per gli egizi un significato speciale.
Il materiale di cui erano fatte le calzature indicava la ricchezza del proprietario.
I sandali erano conosciuti già dall’Antico Regno, ma vennero usati soprattutto a partire dal Nuovo Regno.
Il disegno era semplice, con la pianta piana più una lista che usciva tra le dita e altre due collocate attorno alla caviglia.la maggior parte delle persone fabbrica a da sé le proprie calzature.
I sandali degli alti funzionari erano fatti di cuoio, la suola aveva due liste che uscivano dalla caviglia e si univa o sul collo del piede con un’altra che passava tra le dita.
I sandali di cuoio sono documentati già dall’antica Regno, ma solo per gente agiata, poiché non era un materiale comune.
Le rive del Nilo erano ricche di giunchi e di piante che costituivano la base della fabbricazione dei mobili e delle calzature.
Le persone meno abbienti fabbricavano i propri sandali con liste fatte di papiro e di paglia: partendo da strisce intrecciate e da giunchi realizzavano le calzature.
Nel corredo funerario di ogni egizio erano presenti vesti e calzature.
I faraoni, nel loro corredo funerario, avevano sandali d’oro, che erano rituali, e di cuoio, con i nove archi dipinti sulla suola come simbolo di potere.
A partire dal Periodo Tolemaico per il defunto venivano raffigurati sandali dorati ai piedi del sarcofago.
Fonte: EGITTO, cibo e vestiti – De Agostini – pag 45