Di Andrea Petta

Legno stuccato ricoperto in oro, lunghezza 181-236 cm, altezza massima 134-188 cm, Grand Egyptian Museum di Giza, Carter 35, 73 e 137
All’interno dell’Anticamera sono stati trovati tre letti funerari rituali, realizzati in legno stuccato e dorato a forma di animali sacri. Sono letteralmente i primi oggetti visti da Carter e Carnarvon all’apertura della tomba, quelli che hanno fatto mormorare a Carter “Sì, cose meravigliose”.

I telai dei letti sono a forma affusolata degli animali che rappresentano; le zampe sono unite da un secondo telaio inferiore per irrobustire la struttura. Le pediere sono fissate direttamente alle sponde zoomorfe. Le code si incurvano sui corpi ai lati della pediera, che è decorata su ogni faccia con tre pannelli: i due esterni rappresentano coppie di colonne djed – associate a Osiride e interessate alla rinascita – mentre il pannello centrale richiama la protezione di Iside raffigurando il suo nodo tyet. I letti erano stati progettati in parti distinte, da essere assemblate nella tomba; Carter utilizzò il processo inverso, smontandoli come da progetto originale per estrarli e portarli in laboratorio per la conservazione.

I tre letti sarebbero dedicati ad Iside-Mehtet (testa di leone), Mehet-Weret (testa a forma di vacca, con corna liriformi che racchiudono un disco solare), ed a Ammut, la divinità chimerica che divora il cuore del defunto in caso di giudizio infausto alla “pesatura del cuore”. Ammut è normalmente raffigurata con testa di coccodrillo, zampe anteriori di leone e zampe posteriori di ippopotamo, mentre qui è rappresentata con testa di ippopotamo, corpo di coccodrillo e zampe feline.

Le teste di ippopotamo hanno bocche aperte, denti d’avorio e lingue rosse in evidenza (di avorio dipinte in rosso), e sono coperte da parrucche con lembi che terminano sulle gambe. Una svista dello scriba addetto alle iscrizioni ha inoltre invertito Iside-Mehtet e Mehet-Weret (o forse una svista nell’assemblaggio dei letti).



Non sono ovviamente “letti” utilizzati in vita per dormire; fanno parte del corredo funerario con significati di protezione del defunto. Nelle iscrizioni i riferimenti sono al Faraone come Osiride.
Di particolare importanza il letto dedicato a Iside-Mehtet con teste di leone (quello ritrovato più vicino alla Camera del Sarcofago). Nell’iconografia egizia il defunto è spesso rappresentato su un letto funerario a testa leonina durante il processo di mummificazione (vedi tomba di Nefertari che abbiamo visto qui: https://www.facebook.com/photo/?fbid=10218242733330757…) sotto gli auspici di Anubi e con la protezione di Iside e Nefti.

Le due teste di leone possono anche rappresentare i due “leoni dell’orizzonte” – “Sef” (Ieri) e “Duau” (Domani) – come simbolo di rinascita. Il naso e le “lacrime” sotto agli occhi sono in pasta vitrea azzurra. Gli occhi sono in quarzo trasparente dipinto nella parte posteriore.


Anche il letto con le teste di vacca ha un particolare rilievo. Rappresenta Mehet-Weret, spesso associata ad Iside, responsabile della resurrezione del defunto (la divinità celeste gioca un ruolo importante nella nascita del dio sole, di cui porta il disco). È da lei, il cielo notturno, che ogni giorno nasce il dio sole. Le “macchie” a trifoglio in pasta vitrea sul corpo di colore blu potrebbero essere legate alla volta celeste. Anche la dea del cielo, Nut, è a volte rappresentata in forma bovina, e il dio del sole è raffigurato mentre naviga sulla sua schiena.

La Mucca Celestiale si ritrova anche sul più esterno dei quattro sacrari della Camera del Sarcofago dove si trova inciso parte del “Libro della Mucca Celeste”. Secondo Reeves, il letto dedicato a Mehet-weret sarebbe quindi una sorta di barca solare che avrebbe accompagnato il Faraone nel suo viaggio ultraterreno.
Da notare che in senso lato, l’immagine del letto è spesso associata alla nascita divina del Faraone e fa parte della “Ma’at” – è un oggetto fondamentale dell’arredo di una casa che, se distrutto, indicherebbe la distruzione del focolare e della vita domestica. Nella tomba di Tutankhamon sono stati ritrovati ben 6 letti, oltre a quelli funerari, a sottolinearne l’importanza.

Tra il 2017 ed il 2018 sono stati tutti trasportati al Grand Egyptian Museum di Giza in attesa della sua apertura ufficiale al pubblico



Fonti:
- Museo Egizio del Cairo
- Grand Egyptian Museum, Giza
- Howard Carter, Tutankhamon, 1984
- Henry James, Tutankhamon – Edizioni White Star
- Nicholas Reeves, The Complete Tutankhamun, 1998
- The Griffith Institute, Tutankhamun: Anatomy of an Excavation. The Howard Carter Archives
Foto: Museo Egizio del Cairo, kairoinfo4u on flickr, JICA (Japan International Cooperation Agency), The Griffith Institute