Di Patrizia Burlini

Nel 1922, all’interno della KV62, Howard Carter scoprì migliaia di oggetti.
Carter non fu il primo ad entrare nella tomba: prima di lui, in almeno due occasioni, i ladri erano riusciti ad accedere asportando, secondo una stima di Carter, almeno il 60% del tesoro. Tra gli oggetti più ricercati dai ladri c’era sicuramente, oltre all’oro, la biancheria.
Lenzuola e coperte risultarono asportate dalla tomba ma i ladri lasciarono alcuni degli indumenti del faraone.
Tuniche, camicie, fusciacche, gonnellini, biancheria intima, copricapi, guanti…tutto era realizzato principalmente in finissimo lino e molti di questi indumenti erano sicuramente stati utilizzati dal re da bambino (soprattutto quelli della cassa Nr. 21)
Tutti questi indumenti erano stati originariamente piegati e arrotolati con estrema cura, ma la stessa attenzione non fu usata purtroppo dagli ufficiali (tra cui il famoso tesoriere Maya la cui statua si trova a Leiden) che sistemarono la tomba dopo il caos lasciato dalle incursioni dei ladri, e che rimisero gli indumenti alla bell’e meglio dentro le casse e gli scrigni, con gravi conseguenze per la loro conservazione.
Nella tomba furono trovate 8 casse contenenti biancheria. L’abbigliamento comprendeva diverse pelli di leopardo (usate dai sacerdoti Sem) e una corazza di cuoio.
Tra gli indumenti, il più bello era sicuramente una tunica, nota come “dalmatica”, poiché rammentava la tunica indossata dai diaconi, utilizzata dal faraone intorno ai 10 anni d’età, identificata da Carter con il numero 367J e conservata al Museo Egizio con il Nr di inventario JE62626.

Si tratta di un superbo esempio di tunica realizzata in un unico pezzo di lino piegato in due all’altezza delle spalle e cucito lungo le cimose, impreziosito da due fasce decorate e ricamate lungo i lati, originariamente di colore blu/verde e marrone, a motivo geometrico e con rappresentazioni di piante ed animali e a me di caccia.

Secondo la maggioranza degli studiosi la decorazione è sicuramente di tipo siriano, forse un dono del regno di Mitanni, anche se alcuni studiosi hanno ipotizzato influenze beduine, a testimonianza dei fiorenti scambi culturali ed economici del periodo, e presenta un collo applicato e ricamato a forma di Ankh, dov’è ben visibile il cartiglio di Nebkheperure (vedere disegno nelle foto), oltre all’albero della vita e formule di benedizione.

Ricostruzione dei ricami del collo della tunica. Il collo risulta applicato e ricamato a forma di Ankh, dov’è ben visibile il cartiglio di Nebkheperure (vedere disegno nelle foto), oltre all’albero della vita e formule di benedizione.
Le maniche, ormai distaccate, erano realizzate in un lino ancora più fine e presentavamo delle frange, ancora visibili. Lunga circa 113,5 cm secondo le note di Howard Carter, probabilmente indossata con una cintura o fusciacca, arrivava al ginocchio.

http://www.griffith.ox.ac.uk/gri/carter/367j-c367j-2.html
A differenza delle tuniche utilizzate nell’antico Egitto, bianche o chiare, questa era molto colorata e mantiene ancora molto del colore originale. Purtroppo non ho trovato alcuna foto a colori, se non forse una foto di dettaglio della decorazione delle fasce laterali, pertanto mi baso su quanto dichiarato da Nancy Arthur Hoskins che ha potuto vedere la tunica in varie occasioni, l’ultima nel 2010.


Negli anni ‘90, l’archeologo tessile Dr. Vogelsang-Eastwood, preoccupato per il deterioramento degli indumenti, trovati nei depositi del museo del Cairo nella stessa cassetta in cui li aveva lasciati Carter, organizzò due teams di esperti internazionali per riprodurre 36 degli antichi indumenti, utilizzando metodi di tessitura antichi.
La scuola di tessitura di Borås in Svezia realizzò il tessuto mentre il Stitching Textile Research Centre a Leiden, in Olanda realizzò i ricami e le decorazioni. La splendida tunica del faraone da fanciullo è stata ricostruita come potrete vedere nell’immagine in alto, ricostruzione che aiuta a capire quale di splendore fossero gli abiti dell’epoca.

Le varie ricostruzioni degli abiti illustrate sono per noi uno splendido tuffo nella moda del tempo.
Fonti:
- Carter, Howard. “Tutankhamen. Il Mistero di un faraone e l’avventurosa scoperta del suo tesoro.”. Prefazione di Christian Greco, Direttore del Museo Egizio, Torino. Garzanti. Prima edizione 1973, ristampa 2022. Pp. 347-351.
- Reeves, Nicholas. “The Complete Tutankhamun: the King, the Tomb, the Royal Treasure”. Thames & Hudson, London, 1990, pp. 156-157.
- Hoskins, Nancy Arthur. “Woven Patterns on Tutankhamun Textiles.” Journal of the American Research Center in Egypt, vol. 47, 2011, pp. 199-215.
Link e approfondimenti:
- http://www.griffith.ox.ac.uk/gri/carter/367j-c367j-2.html
- https://www.academia.edu › Woven…(PDF) Woven Patterns on TutankhamunTextiles | nancy hoskins
- https://www.ranker.com/…/king-tut…/shonna-wright
- https://trc-leiden.nl/…/tutankhamun-and-decorative…