Bubastis

UNA TRIADE SCONOSCIUTA

Di Francesco Volpe

A Bubastis luogo di culto della dea Bastet dove era presente un tempio bellissimo che Erodoto visitò e nei suoi racconti descrisse dettagliatamente il tempio:

«Il santuario di questa dea si presenta così: all’infuori dell’ingresso, tutto il resto è un’isola. Dal Nilo infatti si protendono due canali che non si uniscono l’uno con l’altro, ma ciascuno si stende fino all’ingresso del tempio, l’uno scorrendogli intorno da una parte, l’altro dall’altra, avendo ciascuno una larghezza di cento piedi ed essendo ombreggiati da alberi. I propilei hanno una altezza di dieci orge e sono ornati da figure di sei cubiti degne di riguardo. Essendo posto nel mezzo della città, il santuario è visibile in basso da ogni parte da chi gli giri intorno, poiché, essendo stata la città rialzata per mezzo dei terrapieni e non essendosi invece il tempio mosso da come fu costruito originariamente, è visibile dall’alto. Intorno a esso corre una muraglia scolpita a figure; all’interno c’è un boschetto di alberi grandissimi piantato intorno a un grande tempio, nel quale sta la statua della dea. La larghezza e la lunghezza del santuario sono da ogni lato di uno stadio. Davanti all’ingresso c’è una via lastricata di pietre per circa tre stadi che attraverso la piazza del mercato porta verso oriente, larga circa 4 pletri; da una parte e dall’altra della strada sorgono alberi che s’alzano fino al cielo, e la strada porta al tempio di Ermes.»

Dalla sua descrizione emerge che il tempio di Bastet fosse collegato con un altro tempio, ma Erodoto sostiene si tratti di Ermes.

E improbabile che gli Egizi costruirono un tempio per Ermes, una triade incompatibile insomma, ma allora di chi è il tempio?

Ci sono delle prove concrete di questo culto a Bubastis?

Nel febbraio-marzo 2002 a Tell Basta, durante la 13°stagione del Missione congiunta egiziana-tedesca per Tell Basta, la ricerca è stata iniziata nel complesso del tempio di Nekhthorheb al tempio di Bastet.

“Il secondo frammento di architrave (G/6.2 = Naville 1891: pl.54 [A]) è anch’essa decorata su due lati. Un lato mostra un disco solare alato sotto un fregio Xkr, con a falco che indossa una doppia corona e un cobra con una bianca corona dell’Alto Egitto sotto l’ala sinistra del disco solare.

Un altro falco con una corona composita e un cobra che indossa il corona rossa del Basso Egitto sono raffigurate sull’altro lato, tutte con geroglifici di accompagnamento.”

L’analisi delle porte:

“Così erano queste porte evidentemente decorate con una linea di iscrizione su entrambi i lati, presentando il titolo di Nekhthorheb e con supplente rappresentazioni di Wadjit e Nekhbet nel mezzo, raffigurate come avvoltoi con le ali spiegate. Gravemente danneggiati i frammenti dell’iscrizione di accompagnamento:

signora del pr-nsr.t, possa dare vita, stabilità e dominio al figlio di Ra, Nekhthorheb, amato da Onuris, figlio di Bastet, amato da Bastet, la Grande, signora di Bubastis.

Da queste analisi possiamo pensare che a Bubastis fosse venerato Atum, rappresentato come serpente con le corone del Basso e Alto Egitto.

Atum proveniente dal Nun è il creatore di tutto che da una collina emersa dalle acque primordiali della creazione si auto generò dando vita a tutti gli dei e al mondo circostante.

A Bubastis ci sono altre prove che Atum fosse presente in altre strutture, dei frammenti sono stati rinvenuti a sud del Middle Kingdom Palace.

Ricostruzione moderna di un modello del Nuovo Regno di un portale del tempio di Eliopoli. Intonaco, 42 1/2 x 34 1/2 x 44 in. (108 x 87,6 x 111,8 cm). Museo di Brooklyn, Fondo Charles Edwin Wilbour, 66.228. Creative Commons-BY (Foto: Brooklyn Museum, 66.228_front.jpg)

Dei templi di Bubastis ne è traccia fin dai tempi di Cheope, ciò significa che il culto di Bastet al tempo adorata con testa di un leone piaceva, ma non aveva ancora molti fedeli. Infatti per un bel po di Bubastis non se n’è parlò, ma rimase sempre importante come città, perché sita in punto strategico.

Durante il Terzo Periodo Intermedio, Bubastis Tornò di nuovo al centro dell’attenzione per il “nuovo” culto di Bastet.

Il grande tempio di Bastet nel Terzo Periodo Intermedio, il tempio e rivolto verso il piccolo tempio di Atum.

Infatti la dea dall Terzo Periodo Intermedio venne più rappresentata con le fattezze di un gatto o il corpo femminile e la testa di un gatto.

Questo aggiunse molta più importanza alla dea Bastet ma anche alla città di Bubastis, dea della guerra pericolosa e potente, ora è anche protettiva come sa essere una madre è dea della fertilità femminile.

Al interno del cortile del tempio di Atum.

Con questo cambio di culto forse già adorato da Amenemhat III che celebrò la sua festa Sed a Bubastis che ne rimane una cappella sacra al Middle kingdom Palace. La città divenne non solo importante come punto strategico, ma anche un importante centro di culto per questa dea.

Osorkon II, anche esso celebrò una festa Sed, è fece ampliare il tempio di Bastet con altri sovrani (in periodi differenti) o funzionari come Nekhthorheb, che possedeva vari titoli e nominato in molti templi del suo periodo.

Al interno del cortile del tempio di Atum era presente un lago sacro è delle cappelle celebrative è alcune case dei sacerdoti devoti ad Atum, sullo sfondo i piloni di ingresso del grande tempio di Bastet.

Tornando alla Triade di Bubastis, Osorkon II quando fece ampliare il tempio di Bastet fece costruire o ampliare anche un piccolo tempio di Atum, il dio creatore di tutto ciò che esiste, adorato da moltissimi fedeli in Egitto da sempre. Osorkon II potrebbe anche aver ordinato la costruzione del tempio di Maahes al interno del cortile del grande tempio di Bastet.

Maahes (talvolta anche Mihos, in greco: Μαχές, Μιχός, Μίυσις, Μίος o Μάιχες) è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto. Era un dio della guerra, dalla testa di leone, e il suo nome significa “Colui che è davvero al suo (di lei) fianco”: cioè al fianco di Maat, dea dell’ordine della verità, che Maahes proteggeva con la forza. Era venerato come figlio del dio-creatore Ptah e di una dea felina della quale condivideva la natura: nel Basso Egitto era ritenuta Bastet, mentre nell’Alto Egitto sua madre era Sekhmet, dea-leonessa strettamente legata alla guerra, in evidente analogia con lui: Maahes era associato alla guerra, come le sue madri, e alla protezione, al tempo meteorologico, ai coltelli, ai fiori di loto e all’atto di divorare i prigionieri di guerra. Era venerato soprattutto a Leontopoli e Bubasti (Par-Bast) e, secondariamente, a Edfu, Dendera e Meroe.

La visuale che si ha sul muro sud di guardia della città, si può notare facilmente che il tempio di Bastet era più grande del tempio di Atum perché era il tempio principale, la casa di Bastet, La Grande, Signora di Bubastis.

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