Di Nico Pollone
Questa rappresentazione di scrittura criptografica rappresenta chiaramente un cartiglio. Qui oltre alla scrittura enigmatica espressa solo con pittografia, c’è anche una palese spostamento dell’ ordine di lettura delle varie parole che compongono il nome.
Le divinità che sono raffigurate all’interno del cartiglio fanno sembrare il personaggio come parte del regno delle divinità che aveva: la legittimità di Horus, il potere di Montu e Anhur, la protezione di Bastet . Per evitare che il suo nome venisse cancellato o distrutto dai suoi nemici, il titolare di questo cartiglio, fece per questo uso della crittografia, come era stato fatto da Hatshepsut e Ramses II prima di lui.
Accanto al testo criptografico inserisco anche il testo in chiaro.

Per prima cosa il nome del sovrano proposto nel cartiglio è presentato nel post: si tratta di Nectanebo II, terzo sovrano della XXXa dinastia.
Il rilievo (disegno) proviene dagli scavi di Tell Basta ovvero dalla città di Bubastis.
Nel testo criptografico, in pratica, vengono utilizzate tutte, meno una, rappresentazioni di dei.
Spero di essere comprensibile nella spiegazione.