Di Franca Loi

La tomba di Tutankhamon, la cui scoperta nel 1922 da parte di Howard Carter, suscitò grande entusiasmo per l’eccezionalità dei tesori trovati, è, rispetto ad altre tombe reali, molto piccola. “Sia la modesta estensione del monumento funerario sia l’evidente rapidità con cui sono state eseguite le decorazioni, testimoniano della prematura morte (aveva 18 anni) di questo faraone salito al trono a nove anni succedendo ad Amenofi IV.”

La sensazionale scoperta colpì molto la fantasia popolare, ma gli studiosi hanno da sempre precisato che tutto il materiale ivi ammassato, a prima vista un tesoro unico, erano insieme di oggetti, sicuramente preziosi, ma provenienti da sepolture di sovrani scomparsi, per allestire velocemente il corredo funerario del giovane re. Infatti solo la camera sepolcrale è decorata da pitture, che sono giunte a noi quasi intatte. Le pareti sono rivestite di un intonaco di gesso dipinto di giallo, colore che rappresenta il divino. “La maggior parte delle figure rappresentate ha come base una griglia di venti quadrati, come si usava in epoca amarniana, anziché 18 in uso nei periodi precedenti e successivi.”

Le pitture murali hanno sicuramente un significato speciale per il viaggio del re essendo tutte correlate al compimento del passaggio di Tutankhamon alla vita eterna. Le decorazioni della parete est rappresentano l’unica scena della tomba che sia in rapporto con i viventi, l’est è Infatti il dominio della vita, l’orizzonte dove si leva il sole. La sequenza delle scene, che vanno lette da destra a sinistra, inizia sulla parete più a est, dove è raffigurato il funerale del sovrano.


La mummia reale, il cui nome è scritto sopra in geroglifici, è distesa su un catafalco riccamente decorato con festoni di fiori e trainato da un gruppo di dodici alti dignitari di corte con in capo la caratteristica benda bianca del lutto. Tra loro, nei due con la testa rasata, si riconoscono i visir dell’Alto e Basso Egitto. Al di sopra un testo geroglifico riporta le parole rituali: ‘Neb-Kheperu-Ra (Tutankhamon), Vieni in pace, o Dio protettore del paese.” Soprattutto durante il nuovo Regno questo tipo di raffigurazioni ricorre spesso nelle tombe dei ricchi, ma non si è mai riscontrato in altre sepolture reali. Da questo punto di vista la tomba di Tutankhamon è un Unicum.
Solo la sala del sarcofago ha le pareti stuccate e dipinte: lo sfondo è giallo, il colore che rappresenta il divino. Tra le raffigurazioni che la ricoprono, solo la parete Ovest descrive i cicli dei testi funerari regali (libro dell’Amduat); le altre pareti illustrano le cerimonie funebri del re e l’accoglienza che gli viene riservata dagli dei nell’aldilà. Le scene sono sempre ordinate da destra verso sinistra.

A destra è ben visibile la parete nord.
PARETE NORD
La parete settentrionale (nord) è divisa in tre parti e mostra il re dopo la morte. A destra è raffigurato il momento in cui Ay, con la corona blu (Khepresh) e la pelle di leopardo riservata ai sacerdoti, esegue il rito di rivificazione: ” l’apertura della bocca”del defunto faraone che è rappresentato come Osiride.

Tra i due è posto un tavolino dove sono sistemati gli strumenti necessari alla cerimonia. Questa scena conferma Ay quale erede del re, ma non rispetta le regole canoniche, perché Ay effettua la cerimonia, che era prevista per l’erede del trono, indossando i simboli della sovranità e sopra la sua testa si può leggere il suo nome di incoronazione che è “Keper-Keperu-Ra”.Tutto ciò ha scatenato tra gli studiosi non pochi dubbi.
L’analisi filologica di Livio Secco QUI

Nella parte centrale il sovrano, è in abiti terreni, ” ovvero del re vivente giacché egli è ormai tale dopo la cerimonia de “l’apertura della bocca” ed è accolto nell’aldilà dalla dea Nut”.
Nell’ultima scena della parete Tutankhamon, affiancato dal suo Ka, la forza vitale, abbraccia Osiride il re dei defunti, con il quale egli stesso ormai si identifica.


Foto: J. Paul Getty Trust
PARETE OVEST
Tra le raffigurazioni che ricoprono le pareti della camera funeraria di Tutankhamon solo la parete ovest allude ai cicli dei testi funerari regali. Le altre pareti rappresentano scene relative alle cerimonie funebri del faraone e all’accoglienza che le divinità gli riservano nell’aldilà. Come già ricordato nelle pareti precedenti, le scene vanno lette da destra verso sinistra. La sequenza inizia dalla parete più a est dove è descritto dettagliatamente il funerale del sovrano, e tutte sono correlate al compimento del passaggio del re alla vita eterna.

La decorazione della parete ovest è stata dedicata alla prima ora della notte, come è descritta nel testo funerario dell’ Amduat (ciò che è nell’aldilà), anche se in una versione breve e incompleta. Nel registro superiore abbiamo la barca solare sulla quale viaggia il dio Khepri, come scarabeo.

Khepri (parte integrante del prenome Neb-Kheperu-Ra di Tutankhamon) è identificato con il sole nascente; ai suoi lati due figure maschili, rappresentanti ambedue Osiride, gli rendono omaggio con le braccia in alto. A destra dell’imbarcazione una processione di cinque divinità dell’oltretomba: Maa, Nebtuba, Heru,, Kashu e Nehes (tre dei e due dee).

La parte inferiore è suddivisa in sezioni che rappresentano dodici babbuini accovacciati, simbolo delle dodici ore della notte “attraverso le quali il re doveva passare per poter rinascere”


Camera funeraria della tomba KV35:
In alto sulla destra la rappresentazione della Duat


PARETE SUD

Le pareti della camera funeraria di Tutankhamon erano dipinte con raffigurazioni che ci sono pervenute quasi intatte. Purtroppo la porta che dava accesso alla camera sepolcrale era posizionata nella parete sud ed è quella che ha subito gravi danni a causa delle inevitabili opere di smantellamento necessarie per consentire il passaggio degli ingombranti scrigni in legno dorato ed i preziosi sarcofagi. L’equipe di Howard Carter riuscì comunque a recuperare la maggior parte dei frammenti, così da poter ricostruire la scena . Oggi, grazie a ripetuti lavori di restauro è possibile osservare il re con il copricapo Khat, che riceve la vita, sotto forma di ankh, da Hathor, signora dell’Occidente, in presenza di Anubi, divinità dell’oltretomba e della mummificazione.
L’analisi filologica di questa scena a cura di Livio Secco QUI

Il rito del dono dell’ankh, o dono della vita, era uno dei più importanti e indispensabili per i sovrani dell’Antico Egitto, “rappresentava come una sorta di garanzia di vita eterna e rinascita nell’aldilà; conferita al re dagli dei è basata sull’eccellenza del lavoro da lui compiuto durante la sua vita terrena per mantenere l’ordine del mondo e sconfiggere le forze della natura”.

Originariamente la scena proseguiva con la dea Iside: dietro di lei c’erano tre dei dell’oltretomba in ginocchio: “tre grandi dei, signori della duat” come precisa lo stesso Carter.
È oggi evidente che la decorazione di questa parete sia stata fatta per ultima e in fretta dopo che gli scrigni erano stati montati nella Camera Funeraria. È inoltre evidente, inoltre, la differenza, di “mano” di chi la eseguì (rispetto alle altre) anche perché le proporzioni delle figure, su questa parete, non sono basate sul canone amarniano di 20 quadrati, bensì sulla più tradizionale griglia compositiva di 18 quadrati”.

Le pitture murali della tomba di Tutankhamon hanno un significato speciale per il suo viaggio nell’oltretomba; nonostante siano scarne di contenuto e molto semplici nelle esecuzione, assumono un interesse particolare perché formano l’essenza dei concetti che riguardano l’aldilà tipici dell’epoca.

La statua di Anubi, divinità dell’oltretomba e della mummificazione, rappresenta lo sciacallo accucciato a guardia dei tesori del suo padrone. È fatta di legno ricoperto di resina nera ed è dorato su collo e occhi (in calcite ed ossidiana) e sull’interno delle orecchie; le unghie sono invece di argento massiccio
FONTE:
- DE AGOSTINI:VIAGGIO NELL’ EGITTO DEI FARAONI
- SANDRO VANNINI TUTANKHAMON-IL VIAGGIO NELL’OLTRE TOMBA-TASCHEN
- KEBLOG- ARCHEOLOGIA E ARTE
- ZAHI HAWASS: TUTANKHAMON-I TESORI DELLA TOMBA-EINAUDI
- ALAN GARDINER-EINAUDI- LA CIVILTÀ EGIZIA
- STORICA-NATIONAL GEOGRAPHIC
- WIKIPEDIA
3 pensieri su “LE DECORAZIONI DELLA TOMBA KV62”