Di Andrea Petta

Se ancora non credete alla “Maledizione di Tanis” che ha relegato i tesori scoperti da Pierre Montet in una sorta di limbo perpetuo, guardate questo oggetto.
E’ la copertura della mummia di Psusennes I, posta sopra il corpo del Faraone ed idealmente continuazione della maschera funeraria del re.
Lunga 1,25 m e larga 42 cm, è ricavata da un’unica lastra d’oro lavorata a sbalzo. Le mani del Faraone reggono il flagello ed il pastorale; al di sotto una divinità alata splendidamente incisa con la testa d’ariete e gli usuali simboli shen abbraccia il re defunto.

Le iscrizioni verticali rivolgono un’invocazione a Nut, la cui parentela con Psusennes, identificato come Anubi e come i quattro figli di Horus, è ribadita dalle altre iscrizioni.
A livello dei piedi, Iside e Nephti sono rappresentate in lutto, con una mano sulla fronte.

Un altro piccolo capolavoro, praticamente sconosciuto e di cui è difficilissimo trovare foto.
FONTI:
Pierre Montet, Les constructions et le tombeau de Psousennes à Tanis (1951)
Foto: Aidan McRae Thomson