Riti funerari egizi
Di Livio Secco

Nel corso di quest’anno didattico 2022-2023 ho svolto una conferenza il cui titolo riporto come intestazione del post.
L’argomento, com’è facile immaginare, è vastissimo e, per evitare di essere superficiali, comprende due conferenze delle quali, quest’anno, abbiamo svolto la prima.
Non potendo riportare qui per intero una lezione di due ore, mi permetto di riepilogare alcuni degli aspetti più interessanti.
Sconfiggere la morte
Gli antichi Egizi, amando moltissimo la vita, cercarono di continuarla anche dopo la morte. Per esaudire questa speranza sfruttarono i concetti della religione e della magia che erano fondamentalmente basati sulla morte e rinascita di Osiride uniti al sole, considerato giustamente principio di luce e vita sia in terra che nell’Aldilà.
La religione e la magia scaturirono dall’attenta osservazione della natura e della forza dei suoi fenomeni anche se non sempre queste forze erano visibili ma perfettamente intuibili da parte degli Egizi attenti e ricettivi.
Le culture preistoriche della Valle del Nilo posero le basi per una credenza nella prosecuzione della vita dopo il decesso creando un’eredità che fu sviluppata e modellata da nuove esigenze culturali durante il periodo storico.
I testi guida per il defunto
Per superare i moltissimi pericoli presenti nell’Aldilà si dotava il defunto di un insieme di formule magiche scritte sulle pareti della camera funeraria nell’Antico Regno (Testi delle Piramidi); sui fianchi dei sarcofagi e delle bare nel Medio Regno (Testi dei Sarcofagi) oppure su un rotolo di papiro nel Nuovo Regno (Libro dei Morti).

Uno dei momenti importanti: il funerale
La conferenza, per esemplificare il concetto e la modalità di un funerale, prende come paradigma la tomba TT255, situata a Dra Abu el Naga, del funzionario Roy. Su una parete è raffigurato il suo funerale.
Sconfiggere la morte segue passo passo lo sviluppo del corteo funebre descrivendone i partecipanti identificati traducendo in diretta la didascalie apposte sulle figure.
La scelta è fatta appositamente perché la rappresentazione non è eccessivamente lunga ma è completa delle sue componenti principali.

Tekenu e muu
La lezione ci mostra che, sebbene le nostre conoscenze egittologiche siano avanzate, non tutto della Civiltà Egizia ci è perfettamente chiaro.
Sconfiggere la morte ci esemplifica questo aspetto presentandoci il TEKENU, un concetto o aspetto funerario decisamente importante ma del quale gli egittologi sanno pochissimo o nulla.
Lo stesso discorso vale anche per i danzatori muu, sebbene in quest’ultimo caso alcune ipotesi avanzate sembrano verosimili.

La mummificazione
La lezione si conclude con un rapido cenno sulla mummificazione. Poiché si tratta di un argomento abbastanza conosciuto, la conferenza analizza alcuni aspetti peculiari.

Ad esempio il commercio che si faceva delle mummie nel XIX e nei primi anni del XX secolo destinate ad un mercato occidentale che non solo le musealizzava, ma che le usava anche per scopi ludici e commerciali. Conosciute sono le occasioni per le quali si sbendava una mummia in pubblico sia per sorprendere i propri ospiti che per soddisfare la morbosa curiosità di un pubblico pagante.

Conclusa l’esibizione la mummia veniva riciclata per motivi sanitari e rivenduta alle farmacie che ne commercializzavano le parti opportunamente macinate.
La conferenza è diventata uno dei testi appartenenti alla collana dei Quaderni di Egittologia (QdE43), SCONFIGGERE LA MORTE – Riti funerari (prima parte). Per coloro che volessero approfondire l’argomento il testo si trova qui: https://ilmiolibro.kataweb.it/…/sconfiggere-la-morte/
