Mai cosa simile fu fatta, XIX Dinastia

SETI I E LA SUA ATTIVITÀ DI COSTRUTTORE

1312/1296 a.C. circa

Di Franca Loi

Bassorilievo raffigurante Seti I dal tempio funerario di Abydos
Tempio di Seti I.

Che Seti I sia stato un grande costruttore è testimoniato dalla forte ripresa delle attività nelle cave di pietra e “dalla cura che il sovrano pose per rendere agevoli e protette le piste che portavano alle zone minerarie sia in Egitto, sia nel Sinai e in Nubia”. Rimise infatti in funzione le miniere d’oro di queste zone cadute in disuso perché difficili da raggiungere per sfruttarne i rifornimenti d’acqua.

Il cartiglio di Seti I

Appena salito al trono iniziò la costruzione del suo tempio funerario e lo scavo della sua tomba nella Valle dei Re (la numero 17).

Il suo monumento più bello è il tempio di Abido: sicuramente i rilievi di questo tempio sono tra i più raffinati dell’arte egizia. A Karnak si dedicò alla Grande Sala Ipostila, progettata dal padre e terminata da Ramses II.

Prima sala ipostila – Tempio di Seti I.
Il tempio fu edificato da Seti I per ricordare il proprio pellegrinaggio alla tomba di Osiri. È costruito in pietra calcare molto fine, solo le colonne,le travi e le riquadrature delle porte sono in arenaria. Il figlio Ramesse II ne completò in parte la decorazione che venne terminata da Merenptah.
Il tempio è caratterizzato dalle sette cappelle dedicate a: Horus, Iside, Osiri, Amon, Ra-Harakty, Ptah e a Seti I divinizzato.
Le enormi colonne della Grande Sala Ipostila di Seti I e Ramses II.
Tempio di Seti I – seconda sala ipostila

Sono suoi anche un tempio a Menfi ed Eliopoli, oggi scomparsi. Presso Qantir, nel delta orientale, costruì una stupenda residenza dove il figlio e suo successore Ramses II stabilirà il centro della sua capitale Pi- Ramesse.

La “Lista Reale” di Sethi I al Tempio di Abydos, in cui sono elencate le dinastie egizie da Narmer allo stesso Seti I. Qui è raffigurato Seti I assieme al figlio Ramses II mentre celebrano la grandezza degli antenati

Particolare della lista reale. Seti I tiene un incensiere nella mano sinistra e con la destra indica al figlio Ramesse II la lista con 76 cartigli reali a partireda Menes (ca. 3’100 a.C. – I dinastia – Periodo arcaico) fino al proprio (1308-1294 a.C. – XIX dinastia – Nuovo Regno). Nella lista mancano volutamente molti cartigli, tra i quali quello della regina Hatshepsut e quello dei sovrani del periodo di Amarna. Il principe Ramesse II è rappresentato con la treccia dell’infanzia, nelle mani tiene due rotoli di papiro.

Il sepolcro che si fece scavare a Biban el-Muluc è il più imponente della necropoli. Lungo oltre 135 metri è decorato da cima a fondo con rilievi a vividi colori e di squisita fattura che eguagliano in pregio quelli trovati nel grande tempio di Abido.

La tomba di Sethi I, nella Valle dei Re, è la più grande e misteriosa fra tutte quelle scavate nella roccia in questa necropoli nei pressi di Tebe (l’odierna Luxor); fu scoperta da Giovanni Battista Belzoni il 16 ottobre 1817. La lunghezza della tomba è di 137,19 metri e sono da notare gli straordinari e brillanti colori degli affreschi e dei bassorilievi dipinti che ne decorano le pareti. E’ anche denominata “Tomba di Apis”, perché l’archeologo Giovanni Belzoni vi trovò la mummia di un toro nella stanza del sarcofago
Una delle ricostruzioni della tomba.

Questo ipogeo è uno dei più completi sia per quanto riguarda la riproduzione dei libri funerari sia per le decorazioni; notevole il soffitto con le sue figurazioni astronomiche. Lo stile è ancora molto vicino all’arte amarniana per la finezza e la sensibilità del modellato.

La camera sepolcrale della tomba di Sethi I le cui pareti colorate in giallo oro, colore legato alle resurrezione, sono decorate con passi del Libro dell’Amduat ossia di «ciò che c’è nell’Aldilà». Il soffitto della camera sepolcrale della tomba di Sethi I era decorato per la prima volta con la rappresentazione della volta celeste (foto Alberto Siliotti)
Schizzo della camera sepolcrale della tomba di Sethi I eseguito da Belzoni. Londra, British Museum

Il bellissimo sarcofago in alabastro, trovato da Belzoni, fu acquistato da Lord Soane si trova tuttora a Londra esposto al Soane Museum (vedi anche: https://laciviltaegizia.org/2021/01/18/copiare-per-proteggere/).

Il famoso sarcofago di Seti I è uno dei più belli e imponenti rinvenuti: e’ stato ricavato ricavato da un unico blocco di alabastro. Decorato su ogni lato (all’interno si trova un’immagine della dea del cielo, Nut, oltre a varie divinità che avvolgono il corpo del faraone), si trova al Sir John Soane’s Museum, a Londra; Sir Soane lo acquistò per la sua collezione nel 1825, quando il British Museum rifiutò di pagare le £2000 del suo prezzo.

La sua mummia, una delle meglio conservate, era stata tolta e in un secondo tempo portata nella tomba della regina Inhapi a Deir el-Bahari; oggi è al museo del Cairo.

Mummia intera di Seti I

La mummia fu sbendata da Gastone Maspero il 9 giugno 1886 che commentò:

“Era un capolavoro dell’arte dell’imbalsamatore, e l’espressione del volto era quella di uno che appena qualche ora prima ha esalato l’ultimo respiro. La morte aveva leggermente teso le narici e contratto le labbra, la pressione delle bende aveva un poco appiattito il naso e la pelle era annerita dalla pece; ma un calmo e mite sorriso aleggiava ancora sulla bocca e le palpebre semiaperte lasciavano intravedere sotto le ciglia uno scorcio di una riga apparentemente umida e brillante, il riflesso dei bianchi occhi di porcellana introdotti nelle orbite al momento della sepoltura”.

Profilo della mummia di Seti I

Una curiosità: Seti I “era di statura media (1,70 cm.), la testa ben conservata, con la mascella possente e il mento largo e forte, presenta caratteristiche assai diverse da quelle dei re della diciottesima dinastia”.

Fonte:

ALAN GARDINER-LA CIVILTÀ EGIZIA-EINAUDI

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