Di Piero Cargnino

Con il termine “Tardo Periodo Dinastico” si intende quel periodo della storia egizia che segue la XXV dinastia. Comprende le dinastie dalla XXVI alla XXXI, e costituisce un’epoca particolare per l’Egitto che perde definitivamente la sua autonomia a causa delle diverse invasioni straniere che si susseguono nell’occupazione del territorio.
Con la fine della XXV dinastia, sconfitta da Ashurbanipal, la potenza degli assiri era al suo apogeo. Il re assiro aveva sconfitto ovunque i regni della regione mesopotamica ma da qui ad essere tranquillo ce ne vuole. I monarchi sconfitti erano troppo fieri della loro indipendenza per sopportare troppo a lungo l’occupazione straniera.
Fu il regno di Elam, nell’attuale Iran occidentale, il primo a sollevarsi contro l’invasore, intorno all’VIII sec. a.C., ma Ashurbanipal contrattaccò subito e conquistò Elam per la terza e ultima volta giungendo fino alla capitale Susa che saccheggiò e incendiò. Superato da poco questo pericolo, il fratello di Ashurbanipal, il traditore Shamashshumukin, sovrano semiindipendente di Babilonia, si coalizzò con numerosi stati confinanti i quali si rivoltarono contro l’oppressore assiro.

A questo punto si presentò per gli assiri un grosso problema per quanto riguarda il possesso del Delta del Nilo a causa della scarsità di truppe che poteva ivi lasciare. Si trattava dunque di fidarsi dei governatori locali, da lui stesso nominati, metodo usato in precedenza dal sovrano Esarhaddon.
Ashurbanipal scelse dunque Necao, principe di Sais, che aveva in precedenza catturato e tradotto a Ninive, tuttavia Necao, unico tra i congiurati, venne graziato da Assurbanipal che aveva riconosciuto in lui un uomo abile e intraprendente tanto che, coi tempi che correvano lo reinsediò a Sais, gli perdonò la sua ribellione, lo coprì di doni, vesti, gioielli e altri tesori e suo figlio Psammetico venne fatto signore di Atribi.
<<……..gli restituì come residenza Sais dove mio padre lo aveva nominato re. Ad Atribi nomunai suo figlio Nabushezibanni, trattandolo con maggiore amicizia e favore di quanto non avesse fatto mio padre…….>>.

Manetone lo pone come terzo re della XXVI dinastia saitica ponendo davanti a lui due misteriosi, e non meglio identificati sovrani, Stephinates e Nechepsos.
A questo punto, prima di affrontare la storia dei faraoni che appartengono alla XXVI dinastia è necessario fare chiarezza tra le varie notizie di cui disponiamo. Manetone, per mezzo di Eusebio da Cesarea, riporta come primo sovrano della dinastia Ammeris l’Etiope. Non esistono dati archeologici ai quali sia possibile collegare questo nome. Poiché Manetone lo chiama l’Etiope ciò porta a pensare che costui fosse un comandante militare nubiano di Shabaka (XXV dinastia) che l’avrebbe posto al governo della città di Sais dopo la sconfitta di Boccoris (XXIV dinastia).

Sempre Eusebio da Cesarea, riportando Manetone pone al secondo posto nella XXVI dinastia un certo Stephinates che, come sopra, non compare su alcun reperto archeologico. contrariamente ad Eusebio, Sesto Africano, che ignora Ammeris, lo pone invece come fondatore della XXVI dinastia. Secondo alcuni autori l’assonanza del nome Stephinates (forma grecizzata) con quello egizio di Tefnakht farebbe pensare che questi avrebbe potuto essere allacciato all’antica casata che governava da tempo la città di Sais, forse un parente discendente del primo Tefnakht oltre che uno dei suoi successori al governo di Sais. In questo caso potrebbe aver regnato in posizione di vassallaggio più o meno indipendente dalla XXV dinastia e, sempre secondo Manetone, aver lasciato il governo al suo successore Nekaub (o Necheopsos) che, secondo Kim Ryholt sarebbe il padre del futuro Necao.
Anche Nekaub, che Manetone pone al terzo posto nella XXVI dinastia, lo troviamo solo in Sesto Africano e Eusebio da Cesarea, per una volta concordi nel chiamarlo Necheopsos ed assegnargli un regno di sei anni.
Dopo tutte queste notizie è opportuno dire che per la maggior parte degli studiosi nessuno dei tre sopra citati abbiano ricoperto un ruolo di sovrani della XXVI dinastia ma siano stati semplicemente principi di Sais vassalli della XXV dinastia.
Fonti e bibliografia:
- Salima Ikram, “Antico Egitto” , Ananke, 2013
- Federico Arborio Mella, “L’Egitto dei faraoni”, Milano, Mursia, 1976
- Franco Cimmino, “Dizionario delle dinastie faraoniche”, Bologna, Bompiani, 2003
- Alan Gardiner, “La civiltà egizia”, Torino, Einaudi, 1997
- Jurgen von Beckerath, “Chronologie des Pharaonischen Agypten”, Ed. Zabern, 1997
- Kenneth Kitchen, “Il terzo periodo intermedio in Egitto (1100–650 a.C.)” 3a ed, (Warminster: 1996

































































