Luoghi

HERACLEION

Oggi vi porto indietro nel tempo ad Heracleion, nota anche come Thonis, una città dell’antico Egitto situata nel Delta del Nilo le cui rovine si trovano oggi sommerse nella baia di Abukir, a 2,5 km dalla costa.

La città si trovava in origine su una delle isole del Delta del Nilo, ed era attraversata da una rete di canali. Possedeva diversi ancoraggi ed un grande tempio dedicato a Khonsu, che i greci identificarono poi con Eracle. In tempi successivi, il culto di Amon divenne preminente.

I piloni del Tempio di Khonsu visti dalla piazza al suo esterno.
All’interno del cortile al Tempio di Khonsu.

Era anche il luogo della celebrazione dei Misteri di Osiride, che si compiva ogni anno durante il mese di khoiak. Il dio nella sua barca cerimoniale veniva portato in processione dal tempio cittadino di Amon fino al suo santuario a Canopo.

Heracleion prosperò particolarmente tra il VI ed il IV secolo a.C. come dimostrato da numerosi ritrovamenti archeologici: in questo periodo fu probabilmente il principale porto d’Egitto. Il faraone Nectanebo I, che regnò dal 380 al 362 a.C., ordinò molte aggiunte al tempio.

Tempio di Hapy a Thonis/Heracleion.

La città affondò nel VI o VII secolo d.C., probabilmente a causa di grandi terremoti e/o inondazioni.

Le rovine sommerse vennero infine individuate e riscoperte dall’archeologo subacqueo francese Franck Goddio nel 2000. Fino ad allora, gli studiosi non avevano la certezza che Heracleion e Thonis fossero un’unica città.

Colossi di Amon posti fuori dal Tempio che ospitava una parte interamente a lui dedicata.

Testimonianze Anteriori alla Riscoperta:

Fino a tempi assai recenti, la città di Heracleion era nota solamente da poche fonti letterarie ed epigrafiche.

Nel periodo greco le origini leggendarie di Heracleion venivano fatte risalire al XII secolo a.C.. Secondo la tradizione, Paride ed Elena vi rimasero bloccati durante la loro fuga da Menelao, prima che iniziasse la guerra di Troia. Inoltre, Eracle stesso avrebbe visitato la città, la quale avrebbe poi preso da lui il nome.

Un mercante al grande mercato di Thonis/Heracleion.

Tra le testimonianze storiche antiche, la città viene citata da Diodoro Siculo e Strabone, oltre che da Erodoto.

Una fonte riferisce che la città fosse un emporion, allo stesso modo della più famosa Naucratis.

Tra i reperti che la menzionano c’è la cosiddetta Stele di Naucratis, realizzata sotto Nectanebo I: nella stele si specifica che un decimo delle tasse d’importazione delle merci giunte a Thonis/Heracleion stava al santuario di Neith a Sais. Una copia identica di tale stele è stata ritrovata proprio nel sito subacqueo dove sorgeva Heracleion. Viene citata anche nel Decreto di Canopo, onorante da Tolomeo III.

Le case di Thonis/Heracleion.

Khonsu è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto, dio della luna, del tempo, della guarigione e della giovinezza. Il suo nome significa Viaggiatore e potrebbe riferirsi al viaggio della luna attraverso il cielo notturno. Era anche il dio che misurava il passare del tempo, caratteristica condivisa con l’altro dio lunare Thot: mentre quest’ultimo determinava il tempo in generale, Khonsu era legato al tempo degli uomini. Era inoltre parte della triade tebana insieme ad Amon e Mut di cui era considerato figlio.

Si riteneva che proteggesse coloro che viaggiavano di notte. Come dio della luce nella notte, Khonsu era invocato come protettore contro gli animali selvatici, oltreché come dio guaritore in generale. Gli egizi credevano che, quando Khonsu si produceva nella luna crescente, la potenza sessuale si incrementasse, le donne concepissero, le mandrie diventassero fertili e le narici e le gole si riempissero di aria pura.

I moli navali di Thonis/Heracleion.

Mentre numerose divinità, nel corso della storia egizia, furono fuse ad altri dei, Khonsu cominciò viceversa a essere adorato in molteplici aspetti, ad esempio Khonsu-Bambino e Khonsu-di-Tebe.

Un altro ruolo di Khonsu era quello di accompagnare il ba (anima) dei defunti nella duat (aldilà).

Fonte Testo:

Fonte Immagini:

Videogioco: “Assassin’s Creed Origins”

Teologia

KHONSU O KHONSHU? CHI ERA COSTUI?

Di Luisa Bovitutti

I ragazzi probabilmente conosceranno molto meglio KHONSHU, che appare nella serie TV Moon Knight, trasmessa su Disney+ dalla fine di marzo e che è il live action movie del famoso ed omonimo fumetto Marvel.

Moon Knight

Khonshu, nella serie dio della luna e della vendetta, resuscita il mercenario Marc Spector che condivide il corpo con il mite Steven Grant che soffre di dissociazione di identità, e lo rende suo servo e vigilante con il nome di Moon Knight, conferendogli il compito di combattere gli dei che gli sono nemici ed in particolare Ammit, il mostro che assisteva al giudizio del defunto davanti ad Osiride e che realizzava la giustizia divina divorandone il cuore e precludendogli l’Aldilà se fosse stato indegno.

Khonshu combatte contro Ammit

Il dio appare al vigilante in visioni e sogni, assumendo le sembianze di un uomo che ha al posto della testa un gigantesco teschio di rapace; egli è caratterizzato da una grande sete di sangue e vendetta, e talvolta ne abita il corpo per garantirgli una forza sovrumana.

La dea Tueris

Poco o nulla a che vedere, quindi, con l’egizio Khonsu, il quale solo durante l’epoca arcaica sembra essere stato considerato un dio terrificante, che trucidava i nemici del faraone per poi estrarne le viscere; dal Nuovo Regno, infatti, egli fu adorato principalmente come dio della luna e del tempo, figlio gentile, compassionevole e protettivo di Amon e Mut, insieme ai quali componeva la cosiddetta “Triade tebana”.

Khonsu era rappresentato mummiforme, talvolta con la testa di falco, ma di solito con la testa di un giovane con la treccia dell’infanzia e la barba ricurva; egli teneva in mano uno scettro ed un flagello ed indossava un copricapo costituito da una falce di luna orizzontale sormontata da una luna piena ed un ampio collare con un pettorale a forma di mezzaluna.

Rilievo parietale raffiguranti Khonsu, nel tempio a lui dedicato a Karnak

Il centro del suo culto era a Tebe e varie aree del tempio di Karnak gli erano dedicate; in epoca tolemaica ivi sorse un tempio a lui dedicato; a Kom Ombo era considerato figlio di Sobek e di Hathor, ad Edfu figlio di Osiride.

Egli faceva crescere le piante e maturare i frutti, favoriva il concepimento degli umani e degli animali ed una cosmogonia raffigurata nel tempio di Karnak gli attribuisce un ruolo importante nella creazione dell’universo; era anche il dio della guarigione, perché era in grado di dominare le forze malvage che attaccavano l’uomo sotto forma di dolori, e malattie, producendo decadimento, follia e morte.

Statuetta raffigurante Khonsu, di epoca tarda, al Louvre

Il suo animale sacro era il babbuino, tradizionalmente associato alla luna e a Thot.

«Divinità e Supereroi»: il percorso guidato sulle orme di «Moon Knight».

L’uscita su Disney+ di “Moon Knight” ha risvegliato nei giovani spettatori l’interesse nei confronti della mitologia dell’Antico Egitto.

Al fine di promuovere la serie la Disney ha realizzato una collaborazione con il Museo Egizio di Torino, che dal mese di aprile ha introdotto un percorso guidato di circa un’ora, intitolato «Divinità e Supereroi», che si snoda nelle sale più importanti alla scoperta dei miti e delle divinità che hanno ispirato i personaggi della serie.

Al link sotto indicato potrete leggere informazioni più approfondite sulla visita e prenotarla.

https://museoegizio.it/esplora/visite/divinita-e-super-eroi/

FONTI: