A cura di Grazia Musso
I “coni funerari” sono piccoli oggetti d’argilla di lunghezza compresa tra gli 8 e i 30 cm, a base piatta, rinvenuti nelle necropoli egizie.
Nonostante il nome essi possono essere anche rettangolari, a forma di cuneo o anche di campana, alcuni hanno il corpo cavo.
A Nuto, Balat ed Elefantina ne erano stati rinvenuti alcuni risalenti all’epoca tra il Protodinastico e l’antico Regno, quando avevano una funzione puramente decorativa, a partire dall’ XI Dinastia compaiono nelle tombe dell’area Tebana, ove rimasero in uso fino all”epoca tarda.
Essi erano incastonati nella muratura, sul bordo superiore della facciata della tomba o nella piramide del complesso funerario in modo che la loro base restasse in vista; inizialmente sulla stessa non comparivano iscrizioni, poi, durante il Nuovo Regno, venne iscritta con formule funerarie contenenti il nome del defunto.
Oggi sono tornati alla luce circa 600 coni funerari, risalenti soprattutto alla XVIII Dinastia e provenienti da Tebe Ovest, dalla Nubia ed uno solo da Deir El-Medina ; per buona parte di essi non si conosce ancora l’originale collocazione, il che suggerisce l’esistenza di molte tombe non ancora scoperte.
I coni più grandi sono quelli più antichi, mentre quelli adottati a partire dal Nuovo Regno erano colorati in blu, bianco e rosso; per un lungo periodo di tempo si è data importanza solo alla base iscritta, tanto che gli studiosi del XIX secolo, avevano l’abitudine di tagliarli e di eliminare il corpo conservando solo la parte finale.
Per approfondire: https://sites.google.com/view/funerarycones/
Monti hat ufficiale XXVI Dinastia Basa sacerdote e sindaco di Tebe, XXVI Dinastia
Coni funerari di Montuemhat, in terracotta: risalgono all’epoca tarda, XXV -XXVI Dinastia (775-525 a.C.) e sono conservati al museo egizio di Firenze Louvre, nome e titoli alto sacerdote di Ptah. Boston Djeser Ka Hui visir di Amenhotep III