A cura di Stefano Argelli
Sin dalla preistoria l’avorio veniva intagliato e inciso, in Egitto l’arte della lavorazione dell’avorio arrivò a vette di perfezione. Continuando nel periodo Neolitico Badariano nel V millennio a.C. e nel periodo Predinastico 3900-3060 a.C. e per tutta l’era egizia.. passando per l’Europa fra il Medioevo e il Rinascimento, quando l’Italia e la Francia si contesero il primato in quest’arte. In Cina invece, la lavorazione dell’avorio si sviluppo soprattutto durante la dinastia Tang, raggiungendo l’apice nel XVII secolo, il commercio dell’avorio si estese al Giappone, al resto dell’Asia e all’America. Attualmente il maggior centro di lavorazione è Hong Kong, dove confluisce più della metà dell’avorio mondiale.
Faccia da un cucchiaio cosmetico 1391-1353 a.C. Egitto, Nuovo Regno, XVIII dinastia in Avorio 4 x 2,3 cm. Cleveland Museum of Art. Poggiatesta con il nome del re Pepi II (avorio), Antico Regno, VI dinastia, ca. 2284-2216 a.C. Adesso al Louvre. Finto avorio vegetale..
Esiste anche un avorio artificiale, realizzato con materiali plastici, soprattutto celluloide, che si ottiene dal nitrato di cellulosa e canfora ed anche un tipo vegetale conosciuto anche come corozo o tagua, è un materiale ricavato dai semi di una palma, la Phytelephas macrocarpa che cresce nella foresta pluviale del Sud America. Il frutto una volta essiccato ha consistenza, colore e aspetto molto simile all’avorio animale e può essere facilmente lavorato.
Inizio periodo dinastico, prima dinastia, ca. 3100-2890 a.C. – Museo egizio del Cairo.
Precisando che l’avorio fa parte della categoria delle gemme; gemma di origine animale come: il corallo e le perle, così come l’ambra e il giaietto, che sono di origine vegetale.il termine avorio deriva dal latino ebur e sta ad indicare i denti dell’elefante o dell’ippopotamo quando vengono separati dalla mascella per essere lavorati. L’avorio é la polpa del dente, costituita da una miscela di fosfati organici, che occupa la cavità centrale dei denti ed è protetta, nella parte esterna dallo smalto.
Di un colore bianco molto caratteristico, é un materiale fragile e facile a scheggiarsi, ma é piuttosto elastico. L’avorio si ricava dalle zanne di elefante, che sono gli incisivi di questi animali. Poi ci sono gli ippopotami, il tricheco, narvalo, del capodoglio, e persino di specie già estinte; come i mammut. La qualità migliori rimangono quelle degli elefanti e ippopotami. Pubblicherò anche alcune foto del Paleolitico superiore che meritano assolutamente di essere viste di questo bellissimo materiale.

Fonti: chimica on-line, Treccani, National Georaphic, il sapere it.