A cura di Grazia Musso
- XIX Dinastia
- Arenaria rosa
- Altezza 465 cm.
- C. 1383: collezione Drovett
- Museo Egizio di Torino.
La scoperta e il trasporto di questo straordinario colosso, facente parte della collezione Drovetti, sono menzionati nell’iscrizione incisa sulla base della stessa statua che ricorda il suo ritrovamento a opera di Rifaud a Tebe nel 1818 e il suo successivo trasferimento via mare fino a Livorno nel 1819. In una lettera del 1824 Giulio Cordero di San Quintino, incaricato dai Savoia di sovrintendere la spedizione di tutta la raccolta da Genova sino a Torino, espose le sue riflessioni sui modi e i tempi del trasporto, mostrando particolare preoccupazione per il peso eccezionale della statua che avrebbe richiesto la costruzione di un apposito carro montato su affusti di cannone, trainato da sedici cavalli.
Il colosso, insieme al suo gemello ora conservato al Louvre dove giunse con la seconda collezione Drovetti acquistata dalla Francia nel 1827, si trovava in origine davanti al piccolo tempio fatto costruire de Sethi II nel primo cortile del tempio di Amon-Ra a Karnak.
Il faraone vi è effigiato in veste cerimoniale con tutti i simboli della regalità : doppia corona formata di corna d’ariete, piume laterali e disco solare sulla sommità, l’ureo sulla fronte, la barba posticcia.
Il gonnellino a fitte pieghe indossato dal sovrano è impreziosito da alcuni elementi decorativi eseguiti con cura minuziosa.
Sulla cintura vi è il cartiglio con il nome del faraone, sul davantino la testa di una belva ferina e sul bordo inferiore un fregio di urei con disco solare sul capo, singolo di regalità.

La base del colosso riporta la titolatura e i nomi di Sethi II, che sono scritti come da tradizione, all’interno dei cartigli.
Fonte: I Grandi Musei: il Museo Egizio di Torino – Electra.