Arte militare, Ramses II

IL POEMA DI PENTAUR

Di Francesco Alba

Ramses II combatte contro gli Ittiti sulle rive dell’Oronte, a Qadesh.

Ora benché pregassi nella terra lontana, la mia voce risuonò nel meridione di On.

mi porse la sua mano ed io fui pieno di gioia.

Mi chiamò alle spalle, come fosse vicino:

“Avanti, sono insieme a te,

Io, tuo padre, la mia mano è con te,

prevalgo su centomila uomini,

Io sono il signore della vittoria, amante del valore!”

Ritrovai il mio cuore saldo, il mio petto pieno di gioia,

riuscivo in tutto quello che facevo, ero come Mont.

Scagliavo dardi alla mia destra, aggrappato con la mia sinistra,

ero davanti a loro come Seth nella sua ora cruciale.

Mi accorsi della massa di carri in mezzo alla quale mi trovavo,

si disperdevano davanti ai miei cavalli;

nessuno di loro trovava la propria mano per combattere,

i loro cuori non reggevano nei loro corpi per la paura di me.

Le loro braccia erano come rallentate, non potevano scagliare,

non avevano il coraggio di afferrare le proprie lance;

Li ho fatti precipitare in acqua come si tuffano i coccodrilli,

Caddero sulle loro facce, uno sull’altro.

Portai il massacro fra loro a mio piacimento,

nessuno guardò dietro di sé, nessuno si voltò,

chi cadde, mai più si rialzò. . .

Il testo del Poema di Pentaur, riportato sui monumenti di Tebe, Karnak e Abido e nei Papiri Sallier, descrive la Battaglia di Qadesh e le prodezze di Ramses Il grande. Pentaur fu probabilmente uno scriba vissuto ai tempi di Merenptah, figlio e successore di Ramses. È estremamente probabile che egli abbia copiato il testo da una versione più antica. Non si tratta in effetti di un vero e proprio poema; l’opera tratta diversi episodi della campagna contro gli Ittiti culminata con lo scontro presso le rive dell’Oronte. Ulteriori dettagli sono contenuti in bollettini militari e nei rilievi monumentali.

Ramses il Grande (1290 – 1224 a.C., XIX Dinastia), nel quinto anno del suo regno si scontrò con gli Ittiti guidati dal re Muwatallis, a Qadesh (odierna Siria), presso il fiume Oronte. Entrambe le parti reclamarono la vittoria dopo una serie di scontri, inclusi spionaggio e imboscate; infine Egizi e Ittiti riconobbero di trovarsi in una situazione di stallo. La battaglia di Qadesh è ben documentata nei bassorilievi ramessidi e sulle tavolette ittite in linguaggio cuneiforme accadico. Dopo alcuni anni di conflitti, ambedue le potenze si accordarono sulla stipula di un trattato di pace che fu sigillato dallo sposalizio di Ramses con una principessa ittita, la figlia di Hattusilis III e della regina Pedukhipa.

La riproduzione pittorica è di Émile Prisse d’Avennes, egittologo francese (1807 – 1879):

Ramses, ritratto come l’unico eroe della battaglia, conduce il carro mediante delle redini legate alla vita e scaglia frecce verso gli Ittiti. Il fiume Oronte, prossimo al campo di battaglia, è visibile sul fondo della scena, ma la fortezza di Qadesh (che non fu presa) è stata tralasciata. L’abito, l’imbracatura e l’equipaggiamento del carro sono stati riprodotti con dettagli elaborati e nei loro completi e originali colori. La scena proviene dal Secondo Pilone del Ramesseum, a Tebe.

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