Di Grazia Musso
Nel 1986 Barbara E. Barich del Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza di Roma, ha avviato un progetto di ricerche preistoriche nell’Oasi di Farafra, nel Deserto Occidentale dell’Egitto.
Il progetto è attualmente co-diretto dalla stessa Barbara E. Barich e da Giuliano Lucarini dell’Università da Cambridge, UK, ed è organizzato nell’ambito dell’ISMEO con finanziamenti del MAE e dell’Università di Cambridge.
Farafra, con Bahariya, Dakhla e Kharga , è una delle oasi del Deserto Occidentale Egiziano.
Le 20 missioni a Farafra hanno studiato la trasformazione da un modello di caccia-raccolta verso prime forme di agricoltura, orticoltura e di domesticazione da parte delle società nilotiche durante le fasi culturali di Badari e Naqada ( V – IV Millennio a. C.)
Tra il VII e il VI millennio a. C. si formò nel Deserto Occidentale una vera cultura delle Oasi, di cui Farafra restituisce oggi lo scenario più completo e articolato.
I villaggi di Hidden Valley e di Sheikh el Obeiyid testimoniano la nascita di una cultura neolitica caratterizzata dal passaggio da un insediamento semi-sedentario al villaggio, in cui emerge una maggiore complessità sociale unitamente ad una tecnologia di lavorazione della pietra di standard elevato
Nascono le prime forme di allevamento delle capre, importate verso la fine del VII Millennio a. C. dal vicino Oriente, che integrano la raccolta intensiva delle graminacee spontanee che crescevano localmente, tra cui il sorgo.
In questo contesto, con le prime forme di agricoltura e allevamento, le incisioni e le pitture parietali della grotta di Wadi el Obeiyid, a soli due chilometri a nord del villaggio di Hidden Valley., testimoniano il mondo simbolico degli abitanti neolitico di Farafra.
Questa grotta rappresenta un significativo luogo rituale e di culto per i gruppi che transitavano nell’area .
In breve, la regione di Farafra si delinea come sede di un processo prevalentemente autonomo di attività agro-pastorali che nel corso delle fasi più aride dell’Olocene ( 5200 a. C.), vennero trasferite alla Valle del Nilo, influenzando così lo sviluppo delle successive culture neolitiche pre-Dinastiche.