Di Luisa Bovitutti
Ecco a voi una carrellata di immagini delle pitture rupestri che ci offrono testimonianza di un mondo ormai scomparso, sepolto dalle sabbie del deserto.
La cartina in alto individua il parco nazionale del Gilf Kebir, posto nell’area sud occidentale dell’Egitto, al confine con Libia e Sudan. Esso ricomprende l’altipiano del Gilf Kebir in senso stretto, una parte del deserto noto come Grande mare di Sabbia e il sistema montuoso chiamato Gebel Uweinat.
Le più recenti pitture rupestri del Gilf Kebir delineano una società basata sull’allevamento del bestiame; pare che esse risalgano al 4400 a.C. e rappresentano grandi mandrie di bovini accompagnate da figure umane che potrebbero essere pastori.
In quell’epoca, infatti, si sarebbe verificato un cambiamento climatico e l’aumento delle precipitazioni invernali avrebbe reso la regione zona ideale per il pascolo del bestiame; per questo le comunità umane che ivi vivevano, fino ad allora composte da cacciatori – raccoglitori, si sarebbero convertite alla pastorizia.