Di Andrea Petta e Franca Napoli
La medicina egizia è stata a lungo sottovalutata. L’impossibilità di leggere i testi fino a Champollion, l’incertezza sui termini tecnici, l’immenso arco di tempo coperto dalla civiltà egizia hanno contribuito a questa scarsa considerazione. L’influenza poi della magia e della religione ha fatto considerare la pratica medica dell’Egitto faraonico una sorta di superstizione fanciullesca molto lontana dalla medicina vera e propria. Nell’immaginario collettivo, infine, spesso si è considerato la civiltà egizia circoscritta a morte e mummificazione.
Solo recentemente, e solo dopo aver capito più profondamente la natura dello spiritualismo egizio, la medicina dell’epoca è stata rivalutata, anche alla luce di straordinari ritrovamenti sulle mummie pervenute fino a noi.
E, come spesso è capitato, ci si è accorti che gli antichi egizi erano stati i primi.
Dall’Antico Egitto abbiamo ricevuto i primi testi di medicina, le prime osservazioni di anatomia e di anatomia comparata, i primi sviluppi della farmacologia e della chirurgia, dell’ortopedia, le prime protesi, le prime specializzazioni ed un vocabolario medico-anatomico che per alcune parti lascia attoniti.
Ricordiamoci inoltre che Ippocrate, considerato il padre della medicina, visse più di mille anni dopo la stesura del Papiro Ebers, uno dei testi principali che incontreremo in questo viaggio, e che a sua volta si rifà a testi di altri mille anni più antichi. Pazzesco.

I medici egizi erano riconosciuti come i migliori in assoluto della loro epoca, tanto da essere citati anche nell’Odissea e da essere i medici di corte dei re persiani Ciro il Grande e Dario. In un certo senso vennero esportate anche le divinità legate a malattie e guarigioni, che divennero importanti in tutto il mondo antico
È opinione discussa che venisse praticata la dissezione dei cadaveri a scopo di studio, a cui vanno aggiunte le pratiche per la mummificazione che ovviamente necessitavano di conoscenze di anatomia degli organi interni. Non è però certo, anche se probabile, che i medici attingessero a questa “fonte” per approfondire le loro conoscenze. Nonostante questo, alcune “sviste” ed errori non furono mai riconosciute o corrette, e la vera causa delle malattie non fu mai individuata dalla medicina egizia.
L’osservazione empirica non arrivò mai a comprendere appieno la fisiologia dei diversi apparati, lasciando di conseguenza spazio ad “interpretazioni” spesso fantasiose nonché alle pratiche magico-religiose che cercavano di coprire questo difetto.
Va però notato che, sebbene medicina e magia coesistessero, come vedremo, sono noti pochissimi casi in cui il “medico” venne associato al termine “mago” o “stregone”. Era questo: un medico.
I primi ricordati nella storia.