Tutankhamon

IL TERZO SACRARIO DI TUTANKHAMON

(Carter 238)

Di Andrea Petta

Il terzo dei sacrari di Tutankhamon ha un disegno simile al secondo (“Santuario del Sud” o “Pr-wr”), con un tetto spiovente ed ovviamente leggermente più piccolo. Misura 3.40 x 1.92 m, con un’altezza di 2.15 m, e pesa 1142 kg. Come gli altri, è gessato e dorato su tutta la sua superficie.

Il sacrario al Museo Egizio del Cairo

Anch’esso era sigillato come il secondo; la foto del sigillo splendidamente conservato del terzo sacrario è una delle immagini più iconiche della tomba.

Questo è il cosiddetto “Sacrario della Protezione”, a causa dei Guardiani raffigurati sulle porte e sul retro. Il confronto con, ad esempio, la tomba di Nefertari ci sottolinea l’importanza dei sacrari per “compensare” la mancanza di pareti per raffigurare le formule che accompagnavano il defunto nell’aldilà.

I lati del sacrario sono invece “attraversati” dal viaggio della barca solare con a bordo il defunto.

Sulle porte sono rappresentati due Araldi e due Guardiani; un Araldo ha la testa di un coccodrillo (sinistra) mentre l’altro ha una testa di leone su cui sono posti due cobra. Entrambi impugnano due coltelli (uno per mano) e sono affiancati da due Guardiani dalla testa di ariete che impugnano un coltello ed una fronda di palma. 

Il particolare del doppio ureo sul Guardiano a testa di leone

Particolari delle porte

La stessa scena si ripete sul retro del sacrario; gli Araldi hanno però uno la testa di antilope e l’altro la testa umana, sempre insieme a due Guardiani dalla testa di ariete. 

Il retro del sacrario, schema di Piankoff

Le scene sono accompagnate da estratti dal capitolo 147 del Libro dei Morti. In alto c’è il disco solare alato (chiamato Horus di Behdet).

Il tetto è decorato con 8 figure alate, di cui 4 a testa di avvoltoio, 2 a testa di serpente e due a testa di falco

All’interno, il soffitto è decorato con il disco solare alato e sette avvoltoi con le ali spiegate che reggono il segno Shen. Uno degli avvoltoi ha la testa di un serpente. Sotto di loro c’è la rappresentazione di un falco in volo che simboleggia il re. 

Il soffitto interno

All’interno delle ante e sul pannello posteriore, Iside e Nephtys proteggono l’interno del sacrario con le ali spiegate. 

Sul pannello interno di destra ci sono due occhi Udjat e una processione di dèi: Hapy, Anubi, Quebehsenewef, Geb e Nut. 

Sul pannello interno di sinistra ci sono Nut di fronte ad Amsty, Anubi, Duamutef, Geb e Horus Nedjitef (Vendicatore di suo Padre). 

La disposizione degli dèi all’interno è tale da porli di fronte agli dèi rappresentati all’esterno del quarto sacrario (che vedremo) in una sorta di incontro mistico.

Il pannello esterno sinistro

Ai lati del santuario sono incise versioni ridotte della Seconda e della Sesta Ora del Libro di ciò che è negli Inferi (l’Amduat).

Il pannello esterno sinistro, che rappresenta la Seconda Ora dell’Amduat

Il pannello esterno sinistro rappresenta la Seconda Ora dell’Amduat ed è diviso in 3 registri. Partendo da sinistra verso destra sul primo registro possiamo vedere una fila di cinque guardiani che tengono in mano coltelli e seduti su sedie invisibili: sono raffigurati con testa umana, testa di ariete, testa di ibis, testa di babbuino e testa di leone. Impugnano i coltelli per attaccare e distruggere qualsiasi pericolo che possa affrontare il re nell’aldilà.

Questi guardiani sono seguiti da un guardiano umano che tiene in mano uno scettro Kherep al posto del coltello, una a testa di falco sormontato da un ureo e un’altra figura umana sempre con un coltello in mano pronta a colpire un nemico. Dietro di loro ci sono due figure con la testa di babbuino seguite da una figura bifronte: una testa di falco e una testa umana. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che raffiguri Horus e Seth insieme nello stesso corpo, che sarebbe una rappresentazione unica, ma potrebbe trattarsi di uno spirito buono o cattivo a seconda delle circostanze oppure un guardiano abile a fronteggiare in pericoli da qualunque parte possano provenire.

Chiudono il registro delle figure femminili, tra cui due dee con la corona bianca e quella rossa.

La scena principale nel registro centrale è il viaggio notturno del re defunto rappresentato dal sole “morto” dalla testa di ariete “iwf” (che abbiamo visto nel secondo sacrario) in piedi sotto un padiglione. È preceduto e seguito da guardiani e divinità, la più importante delle quali è Hathor con il suo titolo di nbt dpt (signora della barca) davanti a lui.

La scena principale nel registro centrale è il viaggio notturno del re defunto rappresentato dal sole “morto” dalla testa di ariete “iwf” (che abbiamo visto nel secondo sacrario) in piedi sotto un padiglione.

A prua della nave sono rappresentati 2 cobra che potrebbero rappresentare Iside e Nephtys o forse il Nord e il Sud. La barca solare è preceduta da altre quattro di significato misterioso.

La prima è vuota, fatta eccezione per due spighe di grano, la seconda ha la prua e la poppa a forma delle due corone egizie mentre all’interno due scettri Kherep fiancheggiano un coccodrillo o forse Ammut.

La terza barca trasporta un sistro di Hathor ed ha uno scarabeo a prua mentre la poppa ha una testa mummificata con due piume

La quarta ed ultima barca ha a bordo una divinità inginocchiata con una piuma di Maat preceduta dal disco lunare. 

Il terzo registro raffigura altre divinità legate alla Seconda Ora dell’Amduat, di cui un’altra bifronte.

Il pannello esterno destro

Rappresenta la Sesta Ora del Libro dell’Amduat. Il primo registro da sinistra a destra mostrano alcune delle divinità della sesta ora precedute da un gruppo di 9 scettri – 3 di loro con la corona bianca, 3 con la corona rossa e 3 con un cobra.

Le divinità del primo registro

La scena principale nel registro centrale è nuovamente la barca solare con il re all’interno del suo santuario durante il viaggio notturno. Di fronte a lui la la dea Hathor con il titolo di nbt-dpt (la Signora della Barca) è preceduta da una divinità chiamata “siA” (la Vedetta) e da una divinità chiamata “wp wAwt” (Colei che Guida). 

Davanti alla barca, una figura con la testa di babbuino tiene in mano un ibis (due forme del dio Djehwty o Thoth), quindi una figura femminile che regge due giare, quattro figure maschili con la corona bianca, quattro figure maschili senza nulla sulla testa poi quattro figure maschili con la corona rossa (queste figure rappresentano probabilmente il re morto).

Quattro figure maschili senza nulla sulla testa (qui se ne vedono solo tre) poi quattro figure maschili con la corona rossa (queste figure rappresentano probabilmente il re morto).

Nel terzo registro (da sinistra a destra) ci sono due figure con la testa di coccodrillo insieme a 4 coccodrilli più piccoli. Davanti a loro sono sei figure maschili in piedi e due figure femminili sedute. Viene poi rappresentato un enorme serpente con quattro teste umane che penetrano nel suo corpo; queste teste sono probabilmente i quattro figli di Horus che emergono dal serpente “mehen”.

Le figure di coccodrillo dell’ultimo registro

Il 21 Aprile 2021 è stato trasferito al nuovo GEM, in attesa della sua inaugurazione

Riferimenti:

  • Howard Carter, Tutankhamon. Mondadori 1984
  • Thomas Hoving, Tutankhamon. Mondadori 1995
  • Henry James, Tutankhamon – Edizioni White Star
  • Nicholas Reeves, The Complete Tutankhamun, 1998
  • Piankoff, Alexandre. “Les chapelles de Tout-ankh-Amon.” (1951).
  • The Griffith Institute, Tutankhamun: Anatomy of an Excavation. The Howard Carter Archives
  • https://www.egy-king.com/
  • Foto: Museo Egizio del Cairo, Henry James, The Griffith Institute, AKG Images, Merja Attia

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