Di Grazia Musso
La scultura raffigura una figura maschile inginocchiato con le mani posate sulle cosce
L’uomo porta una parrucca corta e riccia, resa con incisioni orizzontali intersecate da segmenti verticali, che gli incornicia il volto dai lineamenti marcati: grandi occhi, naso diritto, zigomi alti, guance piene, bocca dalle labbra sporgenti.
In contrasto con la cura del volto è la realizzazione del corpo che risulta piccolo e tozzo, appena sbozzato, cinto da un gonnellino corto riconoscibile solo sul retro della statua, dove l’indumento é evidenziato in rilievo all’altezza della vita.
Sulla base è iscritto in bassorilievo il nome dell’uomo “Hetepdief”, probabilmente un sacerdote dedito al culto dei primi tre sovrani della II Dinastia, i cui nomi sono incisi sulla spalla destra: Hotepsekhemuy, Raneb e Nynetjer.

La statua va messa in relazione a un gruppo di circa venti sculture, cosiddette “arcaiche”, con le quali condivide alcune caratteristiche tipologie e stilistiche : realizzate tutte in pietra dura presentano i corpi appena abbozzati, collo corto e largo, testa grande e molto curata rispetto al busto.
È molto probabile che la maggior parte di esse provenga dalla tomba del titolare della statua, ma per questa di Hetepdief si potrebbe suggerire anche la collocazione in un luogo dedicato al culto dei sovrani nominati dalle iscrizioni incise sulla spalla.

Statua di Hetepdief
Granito rosso
Altezza cm. 39
Menfi 1888
III Dinastia 2649-2575 a. C.
Museo Egizio del Cairo
JE 34557 = CG 1
Fonte:
Tesori Egizi del Museo del Cairo – Francesco Tiradritti – fotografie di Arnaldo De Luca – Edizione White Star
Foto dal web