Di Luisa Bovitutti
IL culto di Iside si è sviluppato nell’area mediterranea tra il II sec. a.C. ed il III – IV sec. d.C. quando perse terreno di fronte all’affermarsi del cristianesimo.

La dea veniva onorata con grandi feste dai tratti esotici, caratterizzate dall’ampio utilizzo dell’illuminazione; in effetti si sono rinvenute numerose lampade decorate con scene isiache e sia l’officiante che i fedeli venivano rappresentati con una lampada in mano.
Queste feste hanno avuto origine in Egitto, ed Erodoto, nelle sue Storie (Libro II, Capitolo 62) descrive la Festa delle Lampade (Lychnokaia), che si teneva annualmente nella città di Sais in onore della dea Neith.

Lo storico racconta che in quell’occasione i devoti, anche quelli che non potevano essere presenti a Sais, accendevano attorno alla propria abitazione molte lampade, costituite da ciotoline piatte piene di sale e di olio, sulla cui superficie galleggiava lo stoppino che bruciava per tutta la notte, così tutto l’Egitto risplendeva di luce.
Il legame tra Neith ed Iside è il frutto di un sincretismo religioso: nel corso della storia faraonica, infatti, Iside assorbì progressivamente le caratteristiche di altre divinità femminili, tra le quali appunto Neith ed Hathor, e l’identificazione si completò in epoca ellenistica, quando la dea ebbe grande seguito anche nel mondo greco – romano.

In Egitto, fin dal Medio Regno si svolgeva una festa delle lampade anche nei giorni epagomeni, i cinque giorni complementari che segnavano il passaggio da un anno all’altro, e quindi al Capodanno, che cadeva poco dopo la metà di luglio; in quel periodo si celebravano anche i defunti, ponendo lumi davanti alle loro statue, nella cappella della loro tomba o nel tempio di Osiride.

La sera del giorno 22 del mese di Khoiak (che con il calendario introdotto da Augusto andava dal 27 novembre al 26 dicembre) venivano accese 365 lampade, una per ogni giorno dell’anno, che venivano poste su barche insieme alle statue di trentaquattro divinità, tra cui Iside, Anubi e soprattutto l’Osiride vegetante, simbolo del trionfo sulla morte e della rinascita della vegetazione.

Per chi desiderasse un’interessante panoramica delle feste delle lampade successive alla conquista romana: