Oggetti rituali

GLI STRUMENTI DEL CULTO: L’INCENSIERE

Di Luisa Bovitutti

Seti I – rilievo parietale dal suo tempio ad Abydos
Particolare del rilievo precedente

Uno dei rituali più importanti della liturgia faraonica, insieme alle libagioni d’acqua, era la fumigazione dell’incenso, ritenuto effluvio del corpo di Osiride, attraverso il quale si creava un’atmosfera profumata favorevole all’entrata in comunione con il divino e si purificava il sacrario sempre chiuso in cui risiedeva la statua del dio.

Rilievo parietale da una tomba di Sakkara risalente al nuovo regno, ora al museo di Berlino

Il rituale è spesso riprodotto sulle pareti dei templi o delle tombe, eseguito da un sacerdote Sem o dallo stesso Faraone.

Incensiere tolemaico – British nuseum

Si usavano soprattutto resine di olibano, di terebinto, di mirra, di stirace e il ricercatissimo kyphi, prodotto da una miscela di molteplici sostanze aromatiche (normalmente 16, ma anche fino a 50) tra le quali vino, miele, uva passa, resina di terebinto, asfalto, mirra, lentisco, ginepro e cardamomo; esse venivano bruciate in un incensiere dal quale diffondevano i loro aromi benefici e purificanti.

Tempio di Abydos – Seti I offre incenso agli dei

Questo strumento di culto nell’Antico Regno era in terracotta ed aveva la forma di una ciotola semisferica, che veniva tenuta nella mano aperta, o di una specie di mestolo dalla lunga impugnatura.

Tomba di Roy – il sacerdote Sem offre incenso agli dei

Nel Medio Regno apparvero incensieri in bronzo lunghi circa 50 cm., detti “a braccio di Horus” che continuarono ad essere utilizzati anche nel Nuovo Regno e fino al periodo greco-romano.

Incensiere tolemaico in bronzo custodito ai musei vaticani di Roma

Essi erano composti da un lungo manico in forma di stelo di papiro – simbolo di prosperità e rinascita -, che aveva una testa di falco ad una delle estremità e all’altra una mano aperta che reggeva un vasetto all’interno del quale si bruciava la polvere di incenso.

Incensiere tolemaico in legno dorato proveniente dal Fayyum e conservato al Cairo

Sul braccio spesso era apposta una piccola figura del faraone inginocchiato – idealmente di fronte alla divinità a cui era rivolta l’offerta -, che poggia le sue mani su una vaschetta in forma di cartiglio, in cui veniva posto l’incenso di riserva; in alcuni casi si è rinvenuta anche la palettina usata per “caricare” il vasetto.

FONTI:

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