Di Andrea Petta e Franca Napoli

È l’unico medico donna di cui ci sia pervenuto il nome. Visse probabilmente alla fine della V Dinastia, intorno al 2350 BCE, ed il suo titolo, imy-rt swnt, era quello di “Signora delle Dottoresse”, il che ci permette di capire come non fosse un caso isolato di medico donna. Il numero però di medici donna non può essere stato molto elevato a causa dell’istruzione, che in molti casi anche nella civiltà egizia era riservata ai figli maschi della famiglia. Inoltre, durante le mestruazioni la donna era considerata impura, per cui per diversi giorni al mese non avrebbero potuto esercitare la loro professione.
Peseshet è riconosciuta come la più antica dottoressa nella storia dell’umanità. Gli annali storici non menzionano nessun’altra donna che abbia raggiunto questa posizione in Mesopotamia o nell’antica Grecia, ritenuta culla della democrazia.
Non è invece chiaro se Peseshet fosse una ginecologa (sembra che la scuola di Sais fosse già attiva all’epoca), se avesse magari fatto progressi significativi sul trattamento dei tumori uterini o se fosse un medico “generico”.
A Peseshet e ad un uomo chiamato Kanefer (probabilmente suo marito) è dedicata una falsa porta trovata a Giza nella tomba di Akhet-hotep, ritenuto suo figlio, risalente alla IV Dinastia e descritta da Selim Hassan nel 1930 (mastaba G8942).
Il suo titolo di imy-rt swnt rende Peseshet anche la prima donna ricordata in una posizione di sovrintendenza e di coordinamento di una categoria professionale. Indubbiamente deve essere stata una donna notevole.
Rimane un mistero invece il fatto che non ci sia pervenuto il nome di nessun’altra dottoressa. Speriamo che in futuro si possa colmare questa lacuna con nuove scoperte
UN FURTO DI IDENTITÀ?
Il nome di Peseshet e la sua figura sono stati oggetto di un furto d’identità molto particolare. Nel 1937 una dottoressa canadese, Kate Campbell Hurd-Mead, molto impegnata nel riconoscere figure femminili importanti della storia delle scienze, scrive un trattato intitolato “A History of Women in Medicine: From the Earliest of Times to the Beginning of the Nineteenth Century”.

Il trattato ha uno scopo lodevole, evidenziare figure femminili importanti nella storia della medicina; Kate menziona una prima donna-medico, senza nominarla, vissuta durante la V Dinastia (“durante il regno di Neferirika-ra”) ed una seconda, Merit-Ptah, vissuta nel Nuovo Regno e raffigurata “in una tomba della Valle dei Re”. Entrambe sono nominate come “madri di un Gran Sacerdote” nella cui tomba sono chiamate “Capo-dottoressa”.

Il “veicolo” diverso delle sue pubblicazioni (in campo medico e non archeologico) ha creato un equivoco rimasto fino ai giorni nostri: molti lettori di Kate Campbell hanno identificato Merit-Ptah nella moglie di Ramose (Visir sotto Akhenaton un migliaio di anni dopo) facendola “diventare” medico e “scambiandola” per Peseshet. Non è infatti difficile trovare in rete riferimenti a Merit-Ptah come il primo medico donna della storia, a volte descritta perfino come originaria della Nubia (?).

Non sappiamo se Peseshet si sia arrabbiata per questo involontario scambio d’identità; Kate Campbell però morì solo tre anni dopo la pubblicazione del suo trattato in circostanze drammatiche, bruciata viva insieme al suo giardiniere in un fuoco di sterpaglie che aumentò improvvisamente di intensità…
