Di Franca Loi

La grande tomba di Iti e neferum, a Gebelein, appartiene alla fase di transizione verso il Medio Regno. Le pitture, asportate dal supporto originale agli inizi del Novecento, oggi si trovano al Museo Egizio di Torino. Le scene sono calate nella loro realtà effettiva, descritte con naturalezza e semplicità, disposte in registri ordinati in una cornice che separa i vari temi.

“È una tomba semi rupestre in una corte scavata nella roccia, con 16 pilastri che delimitavano un corridoio sul cui lato interno si apriva una serie di cappelle…… studiando gli archivi fotografici e l’archivio storico del museo di Torino sono riusciti a ricostruire la contestualizzazione archeologica e quindi innanzitutto lo sviluppo della tomba; dal primo pilastro alla fine della tomba ci sono 29 metri che sono stati riproposti nell’allestimento del Museo. Camminare in questo corridoio è come se camminassimo dentro lo spazio della tomba”. Nell’attuale ricostruzione, infatti, le splendide pitture sono collocate su pilastri intervallati da una vista sul Nilo: la sensazione è di trovarsi proprio nella tomba.

Roma, Archivio A.N.S.M.I.
Studiando poi l’archivio fotografico del Museo Egizio del Cairo si è potuto risalire alle preziose e rare immagini della tomba realizzate nel 1911 da Virginio Rosa, collaboratore di Ernesto Schiaparelli che in quell’anno seguiva gli scavi della MAI, nei siti di Gebelein e Assiut.
GALLERIA DI IMMAGINI

Si tratta di due personaggi benestanti, il tesoriere del re e sua moglie, e le pitture disposte alle pareti mostrano scene di vita quotidiana, dalla caccia al raccolto.

Tomba di Iti e Neferu, scoperta a Gebelein.
Si tratta di due personaggi benestanti, il tesoriere del re e sua moglie, e le pitture disposte alle pareti mostrano scene di vita quotidiana, dalla caccia al raccolto. Altro dettaglio molto interessante è la rappresentazione del sacco sulla schiena dell’asino. L’artista, utilizzando la tipica rappresentazione laterale, mostra il lato nascosto del sacco ponendolo in verticale.
Tomba del “Capo delle truppe” e “Tesoriere del Re” Iti e della consorte Neferu. Una delle rare immagini dell’esterno della tomba realizzata ai primi di gennaio del 1911 da Virginio Rosa, collaboratore di Ernesto Schiaparelli, che in quell’anno seguiva gli scavi a Gebelein. La fotografia è stata scattata immediatamente prima dell’inizio dei lavori. Già si vedevano le basi dei quattordici pilastri, che delimitavano in porticato esterno. Scavi Schiaparelli.
Anno: 1911
Autore: V. Rosa
Lastra: C00662
Materiale e Tecnica: Negativo su vetro/bromuro d’argento
Formato (cm): 13×18
CC0Tomba di Iti e Neferu prima dell’inizio dei lavori. Veduta della parte centrale della struttura di tipo semirupestre, è visibile la volta della cappella centrale e alcune delle preziose pitture che decoravano le pareti dell’antistante porticato. Sul pilastro, al centro, uno dei tanti coni funerari trovati nella tomba. Questo sepolcro, di indubbia bellezza, è databile al primo Periodo Intermedio (2118 – 1980 a.C.). Scavi Schiaparelli.
Anno: 1911
Autore: V. Rosa
Lastra: C00666
Materiale e Tecnica: Negativo su vetro/bromuro d’argento
Formato (cm): 13×18Tomba di Iti e Neferu. Tre coni funerari ancora conficcati nella muratura che li ospitava. Scavi Schiaparelli.
Anno: 1911
Autore: V. Rosa
Lastra: B00289
Materiale e Tecnica: Negativo su vetro/bromuro d’argento
Formato (cm): 9×12Tomba di Iti e Neferu. Procedendo con le operazioni di sterro della tomba, emersero preziose pitture a tempera che, oltre all’aspetto funerario, documentano gustose scene legate alla vita quotidiana in un contesto agricolo. La fotografia mostra la parete di fondo, lato destro, della cappella per il culto dei defunti, con la rappresentazione dei coniugi in tenero atteggiamento in candidi abiti da cerimonia. Scavi Schiaparelli.
Anno: 1911
Autore: V. Rosa
Lastra: C00622
Materiale e Tecnica: Negativo su vetro/bromuro d’argento
Formato (cm): 13×18Tomba di Iti e Neferu. Veduta d’insieme della parete destra della cappella per il culto dei defunti. La parete è dominata da una cruenta scena di macellazione di un grosso bue trattenuto da corde, il suo sangue viene raccolto in ciotole. La scena si svolge sotto la direzione di un uomo dall’insolita carnagione chiara, che indica il suo grado di sovrintendente. Nei registri superiori sono presenti due sfilate di portatori di offerte animali. Scavi Schiaparelli.
Anno: 1911
Autore: V. Rosa
Lastra: C00615
Materiale e Tecnica: Negativo su vetro/bromuro d’argento
Formato (cm): 13×18Tomba di Iti e Neferu. L’immagine riprende l’angolo tra la parete laterale con le scene di offerta (a sin.) e quella destra del muro di accesso alla stanza, con una delicata scena di una vacca che lecca il vitellino appena nato. Scavi Schiaparelli.
Anno: 1911
Lastra: B00113
Materiale e Tecnica: Negativo su vetro/bromuro d’argento
Formato (cm): 9×12Tomba di Iti e Neferu. Particolare della parete sinistra del muro di accesso alla cappella per il culto, con la raffigurazione del sarcofago del titolare. Nella fascia bianca è visibile un’iscrizione geroglifica con una formula di offerta per il defunto. Un paio di occhi dipinti consentono al defunto di vedere all’esterno del sarcofago. Scavi Schiaparelli.
Anno: 1911
Autore: V. Rosa
Lastra: B00228
Materiale e Tecnica: Negativo su vetro/bromuro d’argento
Formato (cm): 9×12
CC0L’accampamento della M.A.I. a Gebelein. Vestito di Bianco, Virginio Rosa. Dalla Fototeca del Museo Nazionale del Cinema.
Fonte:
Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino
Archivio fotografico del Museo Egizio del Cairo: tomba di Iti e Neferu