Di Luisa Bovitutti

I gioielli a forma di serpente sono del tutto estranei alla cultura egizia e all’epoca faraonica in senso stretto: essi infatti apparvero nell’Asia occidentale a partire dall’VIII secolo a.C. circa, si diffusero in Grecia nel V secolo a.C. dove erano estremamente apprezzati e arrivarono in Egitto con i Tolomei, che, non dimentichiamolo, erano greci, o meglio macedoni, in quanto discendenti di Tolomeo, uno dei generali di Alessandro Magno che dopo la morte del suo comandante governò l’Egitto, proclamandosene sovrano nel 305 a.C. e fondando la dinastia che da lui prende il nome.

I Tolomei regnarono fino al 30 a.C., cioè fino alla conquista romana e alla morte di Cleopatra VII, e pur rispettando la religione degli egizi ed adottando usi e costumi propri degli antichi faraoni contribuirono alla diffusione della civiltà greca nel mondo mediterraneo concedendo ai propri veterani terreni agricoli affinché si stanziassero in loco.

Nell’arco di cento anni i matrimoni misti avevano prodotto un’ampia classe istruita greco-egiziana e dalla fusione tra le due culture aveva dato origine alla civiltà detta «ellenistica», che fu modello per altre culture in campo filosofico, economico, religioso, scientifico ed artistico.

Nelle immagini, una serie di gioielli serpentiformi di epoca tolemaica e romana

BRACCIALE SERPENTE IN ORO
A cura di Giusy Antonaci

I braccialetti a spirale a forma di serpenti erano molto popolari nel periodo ellenistico.
In questo singolo esempio a spirale, la testa del serpente si gira bruscamente dal corpo, come se colpisse, e gli occhi di vetro intarsiato aggiungono vivacità all’effetto.