A cura del Docente Livio Secco
Le acconciature nell’antico Egitto sono spesso interessate dalla manifattura di parrucche che differenziano caratteristicamente il genere maschile da quello femminile ma anche lo stato sociale.
Soprattutto tra il popolo non potevano essere diffuse perché il loro costo di produzione, ed anche la loro manutenzione, non erano indifferenti.
Quindi il popolano si acconciava con i suoi capelli naturali.
Per approfondire, (QdE49): CON LA SABBIA TRA I CAPELLI – LE ACCONCIATURE NELL’ANTICO EGITTO https://ilmiolibro.kataweb.it/…/con-la-sabbia-tra-i…/
C’è da chiedersi quanto tutto ciò influiva sulla manifattura delle corone soprattutto da parte delle popolazioni straniere che gli Egizi sottomettevano.
Per spiegarmi meglio vi mostro una diapositiva della mia conferenza ALLA TESTA DEL RE – LE CORONE NELL’ANTICO EGITTO che è diventato anche un testo della collana Quaderni di Egittologia e che, per approfondire, trovate qui (QdE22): https://ilmiolibro.kataweb.it/…/623283/alla-testa-del-re/

A sinistra potete vedere un’acconciatura Tutsi (Abatutsi in kirundi ed in kinyarwanda, impropriamente noti anche come Vatussi o Watussi).
A destra, sono sicurissimo che abbiate riconosciuto Ramesse II, allo statuario del Museo Egizio di Torino.
Al di là di pure ipotesi, non esistono prove archeologiche e storiche che si tratti di influenza, e neanche in che direzione l’influenza potrebbe essersi sviluppata. Nonostante ciò la curiosità della situazione resta davvero grande.
A proposito di corone: quante corone sono state repertate fino ad oggi e custodite nei musei mondiali?
Nonostante centinaia di sovrani egizi e centinaia di tipologie di corone egizie, ce ne sono pervenute … zero!
Solo diademi. Cioè la replica metallica del nastro che cingeva i capelli.
Questo cosa ci suggerisce?
Che le corone erano prodotte con materiali deperibili!