Di Luisa Bovitutti

Foto: Lebrecht / Cordon Press
Nel kap prestavano servizio moltissimi servi addetti alla gestione della struttura, nonchè gli “istruttori del re” (spesso generali esperti di arte militare a fine carriera) che si occupavano di addestrare i ragazzi, i “tutori” scelti tra i saggi più quotati del paese che li istruivano e le “nutrici del re” che erano dame della nobiltà che li accudivano quando erano piccoli ed insegnavano loro il bon ton adeguato al rango ed all’ambiente nel quale sarebbero vissuti da grandi grazie al ruolo di prestigio che avrebbero occupato.

Il programma scolastico comprendeva l’egizio parlato e scritto e la letteratura; i giovani studiavano su di un sussidiario preparato dal maestro, che riportava modelli di lettere, inni religiosi e civili, insegnamenti morali e storie educative, che gli allievi dovevano copiare e leggere, imparando nel contempo i principi fondamentali della civiltà egizia.

Tavoletta da scrittura risalente all’XI dinastia; fu rinvenuta a Meidum ed ora si trova al Cairo. essa è chiaramente stata usata da un apprendista scriba per i suoi esercizi scolastici; il tratto incerto del geroglifico è evidente. Esse potevano essere usate più volte, cancellando la scritta precedente con una mano di bianco.
La tavoletta più antica reca gli esercizi di un apprendista scriba: l’incertezza nel tracciare i segni geroglifici è evidente.
Quella più recente conserva ancora sulla sinistra le tracce di precedenti scritti. Il testo è un modello di lettera che lo studente ha dovuto copiare e sicuramente imparare a memoria; i suoi numerosi errori di ortografia sono stati corretti con inchiostro rosso dall’insegnante.
I precettori erano molto severi ed infliggevano anche punizioni fisiche: un uomo dell’epoca ramesside, sebbene molto riconoscente nei confronti del suo maestro, ricorda:
“Quando io divenni un adolescente ero al tuo fianco. Tu battevi sul mio dorso e il tuo insegnamento penetrava nel mio orecchio, poiché io ero come una pariglia di cavalli scalpitanti”.

Nel papiro di Ani, risalente alla XVIII dinastia ed oggi custodito al British Museum di Londra si legge inoltre un’ironica riflessione di un maestro:
“avviene che l’orecchio del giovinetto è sulla schiena ed egli ascolta poiché lo si batte”.
Crescendo, i giovani imparavano anche le lingue e le culture straniere, in particolare l’accadico, che era l’idioma della diplomazia dell’epoca, la geografia, la cartografia, le mappe catastali, la matematica e la geometria per acquisire la cultura di base indispensabile per chi volesse in seguito inserirsi nell’amministrazione statale raggiungendo posizioni prestigiose.

Tutti erano sottoposti a rigidi allenamenti fisici e dovevano impratichirsi nell’arte militare, nel tiro con l’arco ed anche nell’uso del carro, dopo che gli Hyksos introdussero il cavallo in Egitto.
Nella tomba di Min (TT109), che fu precettore di Amenhotep II e sindaco di Tinis, vi è una scena in cui il nobile insegna al suo allievo a tirare con l’arco, e nel tempio di Karnak vi è un’altra rappresentazione nella quale è addirittura Seth che addestra Thutmosis III in quella specialità.

Le principesse imparavano talvolta a leggere e a scrivere e venivano educate al canto ed alla danza, a suonare molti strumenti musicali tra i quali il flauto, il liuto, l’arpa e la lira, ed altresì a tessere, perché fossero in grado di intrattenere il Faraone o il loro futuro consorte e di sorvegliare il lavoro nelle manifatture che avevano sede negli harem.
Fino a che erano bambini, i “cadetti” del kap partecipavano alla vita di corte come paggi ed assumevano in seguito i titoli di “figlio o figlia adottiva del re” (nell’Antico Regno), di “figlio del kap” (nel Medio Regno), di “fratello o sorella adottiva del Signore delle Due Terre” (nel Nuovo Regno), a prescindere dal ruolo che acquisivano nella scala sociale; il figlio della balia del futuro Faraone diventava suo “fratello di latte”.

Dettaglio della tomba di Kenamun, fratello di latte di Amenhotep II, che mostra il sovrano sulle ginocchia di Amenemope, madre di Kenamun, che fu una delle sue nutrici. Dall’opera di Norman de Garis Davies, The Tomb of Ken-Amun at Thebes, New York – 1930, tav. 9.
Le testimonianze in merito all’educazione dei principi della XVIII dinastia sono scarse: il testo iscritto sulle pareti del tempio di Karnak che racconta come l’oracolo di Amon (orchestrato da Thutmosis II con la compiacenza del clero locale) indicò il futuro Thutmosis III in qualità di destinato al trono riferisce che egli fu ivi istruito e quindi che apprese a leggere ed a scrivere e ad officiare i riti religiosi, ma è probabile che il suo addestramento militare e la sua formazione in campo civile ed amministrativo si siano svolte nel kap di Menfi.

Oggi si conoscono circa sessanta Figli del kap vissuti durante la XVIII dinastia, quasi tutti in epoca successiva a Thutmosis II, che prestarono servizio a vari livelli nella burocrazia statale, nell’esercito o come sacerdoti nel corso della seconda metà della XVIII dinastia, che vide i sovrani condurre campagne vittoriose in Asia e Nubia.
Nei prossimi post parleremo di alcuni tra i più famosi tra loro.

FONTI:
- Les étrangers au sein de l’entourage royal : l’exemple des « enfants du kȝp », Les manifestazioni du pouvoir, colloque de l’AEPOA Montréal du 26 au 28 avril 2018
- FAENZA B., La scuola degli scribi: l’istruzione nell’antico Egitto, in Storica, 9 gennaio 2020, a questo link: https://www.storicang.it/a/scuola-degli-scribi-listruzione-nellantico-egitto_14639
- TESTA P., Lo scriba nell’antico Egitto, in Mediterraneo Antico, a questo link: https://mediterraneoantico.it/…/lo-scriba-nellantico…/
- https://fr.wikipedia.org/wiki/Enfant_du_Kep
- MELTZER E. S., Children of the kap – upwardly mobile, talented youth in the ancient Egypt a questo link:
- https://www.academia.edu/…/Children_of_the_KAP_Upwardly…
- CIMMINO F., Hasepsowe e Tuthmosis III, Rusconi editore, 1994
- FABBRI D., La figura dello scriba, per i Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
- LABOURY D. – GATHY M., Gli uomini (e le donne) del re, in “Egitto, la straordinaria scoperta del faraone Amenhotep II”, edito in occasione della mostra al MUDEC di Milano 13.9.17 – 7.1.18