Di Grazia Musso

Museo Egizio di Torino – Collezione Drovetti C. 1534
Da Abido, città dell’Alto Egitto, proviene questa bellissima stele appartenuta a un uomo di nome Abkau.
Il testo inciso nella parte superiore della stele rappresenta la tradizionale “formula d’offerta” con cui si garantiva a ogni defunto l’approvvigionamento simbolico di cibo, bevande, abiti e olii profumati.

La tavola colma costituisce il fulcro dell’intera composizione essendo l’elemento che garantisce, con il suo ricco carico di cibo la sopravvivenza eterna del defunto. Gli elementi base della dieta egizia, pani, pezzi di carne, anatre e verdure, sono accatastati sul tavolo davanti ad Abkau che da essi trae simbolico sostentamento.
L’iscrizione costituisce però anche un inno a Osiride, definito ” dio grande, signore degli dei” e considerato divinità tutelare di tutti i defunti.
Il dio non è raffigurato sulla stele, dove si trovano le figure di Abkau e della moglie, seduti davanti alla tavola delle offerte, oltre alle immagini, in scala ridotta, dei familiari e dei servitori allineati su più registri, nell’atto di rendere omaggio alla coppia e di portare offerte funerarie.

Tra i membri della famiglia di Abkau è dato particolare rilievo a una delle figlie della coppia.
La fanciulla, in dimensioni ridotte rispetto alle figure dei genitori, è inginocchiata ai piedi del padre di cui cinge affettuosamente le gambe. In mano tiene una ninfea.
Sotto la sedia della donna è raffigurato il contenitore di uno specchio, elemento caratteristico della toeletta femminile.
Una piccola tabella in basso a sinistra riporta, con grande precisione, la natura e il quantitativo delle offerte.

Fonte:
- I grandi Musei: Torino Museo Egizio – Silvia Einaudi – Electa.
- Mediterraneo Antico