Di Franca Loi
IL TESORO DI AHHOTEP

Seqenenra Ta’o, fu il primo principe egiziano a ribellarsi agli invasori asiatici, guerreggiando contro gli stessi per riappropriarsi di alcuni nomi andati perduti e probabilmente venne ammazzato in combattimento, tenendo conto delle importanti lesioni sul capo della sua salma sottoposta ad imbalsamazione.
Alla fine del Medio regno, 1650 a.C, la debolezza dei sovrani portò ad un nuovo frazionamento dell’Egitto. Le popolazioni di origine vicino-orientale, già da tempo stanziatesi nel Delta, ne approfittarono per estendere un certo controllo sul Resto del Medio Egitto. Il merito della riunificazione del paese va ,a Tebe che, con con i sovrani della XVII dinastia dopo lunga lotta, sconfigge gli Hyksos. A dispetto dell’importanza ideologica dell’espulsione degli Hyksos, scarsa documentazione è rimasta; ” in realtà non conosciamo nemmeno la cronologia precisa dei fatti accaduti, per i quali sono state proposte date anche molto lontane tra loro, che vanno dal quarto anno di regno di Ahmosi fino al suo quindicesimo anno. È però disponibile una descrizione dei fatti per mano di un protagonista degli stessi: Ahmose, figlio di Abana, un militare che anni prima aveva partecipato alla alle campagne di Seqenenre contro gli Hyksos.” Ahmose svolse ruoli importanti sotto tre faraoni e dimostrò il proprio valore anche durante l’assedio della capitale Hyksos. Conquistò varie mani: gli egizi, Infatti, tenevano il conto dei nemici morti in combattimento tagliando loro le mani o il pene, per poi contarli e catturò un uomo e tre donne; perciò fu ricompensato più volte con l’oro al valore.

Fonte: Alan Gardiner (riferito a Seqenenra Ta’O): “Séqenenra Ta’O, contorto come negli spasmi dell’agonia, mostrava orribili ferite al collo e alla testa. Si è supposto che fosse morto combattendo contro gli Hyksos, ma non se ne hanno le prove; non doveva avere più di trent’anni.”
Proseguendo le campagne contro gli Hyksos, iniziate dai suoi predecessori, Ahmose I, rase al suolo Avaris. Dopo lunghe lotte, inseguimenti e assedi liberò l’Egitto dagli Hyksos risvegliando il patriottismo della popolazione come documenterà l’iscrizione rinvenuta nello Steos Artemidos, un piccolo tempio rupestre della regina Hatshepsut.

Ascia cerimoniale in bronzo recante il cartiglio di Seqenenra Ta’o. Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles.
Come già accaduto nel Medio Regno, la riunificazione del paese determina un forte sviluppo della cultura. Già agli inizi della XVIII dinastia i sovrani, eredi della tradizione faraonica, realizzano opere d’arte che, nelle forme astratte e idealizzate, si richiamano all’Antico.L’arte tebana, in particolare, già dalla fine della XVII dinastia raggiunge livelli che possiamo ammirare nel tesoro di Ahhotep. Figlia di Seqenenre Ta’o, sovrano della XVII dinastia; la regina Ahhotep fu la madre di Ahmosi I, il primo faraone del Nuovo Regno.
“Fu Ahhotep ad occuparsi del governo della Valle del Nilo fino alla maggiore età del figlio. La donna si distinse per il lavoro svolto, impegnandosi in prima persona, come sembrano suggerire le armi rinvenute nella sua tomba e le mosche d’oro che adornavano la sua mummia. Lo stesso re ne riconoscerà i meriti in un’iscrizione a karnak, in cui elogia i suoi successi dicendo che “conosce l’Egitto e si preoccupa dei suoi problemi”. “

Kamose, probabilmente figlio di Seqenenre Ta’o, prese il posto del padre nella lotta contro gli invasori e il racconto ufficiale di questa guerra, che oppose Egizi e Hyksos, è narrato su due stele ritrovate a Karnak e una tavoletta conosciuta sotto il nome di “tavoletta Carnavon”. «….mi sono precipitato sulla corrente (del Nilo) con forza per abbattere gli Asiatici….. il mio valoroso esercito davanti a me come un soffio di fuoco…».

(1550-1525 a.C. circa), Metropolitan Museum of Art

Immagine su un’ascia di Ahmose I con in mano un guerriero Hyksos trovato tra i corredi di sua madre, Ahhotep I, lei stessa una guerriera.

Il re Ahmose I compare nell’atto di onorare l’ava. Museo egizio del Cairo.

Ahhotep I è stata una regina della XVII Dinastia, figlia di Ta’o I e della regina Tetisheri. Il suo nome, che significa ” Possa la luna essere soddisfatta”,

Su questo pettorale d’oro e pietre trovato nella sua tomba, gli dei Amon e Horus versano l’acqua della purificazione su Ahmosi, durante la cerimonia della sua incoronazione.
Museo Egizio, Il Cairo.

Armi cerimoniali e gioielli dalla tomba di Ahhotep I, inclusa un’ascia con Ahmose I che abbatte un guerriero Hyksos e oro dono assegnato alla regina per il suo ruolo nella sconfitta degli Hyksos
Bracciale di AhhotepI
Oro, lapislazzuli
regno di Ahmosi(1550-1525 a.C)
La sepoltura della regina fu scoperta nella Necropoli di Dra Abu e l-Naga a Tebe ovest.Battello di Ahhotep.
Un carro ligneo dalle ruote di bronzo portava due battelli, uno d’argento e uno d’oro.
Quello d’oro, qui rappresentato, è del tipo fatto di giunchi o papiri con le estremità legate a formare due umbelle di papiro. A prua e a poppa si trovano due sedili con parapetto per il capitano (che si porta la mano alla bocca per dare ordini) e per il timoniere; il parapetto del posto di quest’ultimo reca il cartiglio di Kamose; una terza figura d’oro è al centro. I dodici rematori sono d’argento e più piccoli. I battelli delle tombe dovevano permettere ai defunti di viaggiare anche nell’aldilà.
Il Cairo, Museo Egizio.Egitto, Cairo, Museo Egizio
Particolare dei Vogatori d’argento su una barca ritrovata nella la tomba della regina Ahhotep, la madre di Ahmosi, Dra Abu el Naga, Luxor.Pugnale con fodero, dal sarcofago della regina Ahhotep.
Questo pugnale con lama d’oro e manico in cedro dorato e intarsiato, appartenuto al re Ahmosi, ha restituito anche il fodero, privo di decorazione, realizzato con due foglie d’oro.
Il manico è decorato da teste femminili (pomo)e di toro (attaccatura); la lama è ricoperta d’oro con una parte centrale finemente cesellata.
Il Cairo, Museo Egizio.Collana di Ahhotep in oro.
Delle centinaia di elementi sparsi sul corpo della mummia solo alcuni sono stati assemblati per costituire la collana della foto. Ovviamente questa proposta di ricostruzione e ipotetica vediamo due teste di falco che fanno da chiusura del monile e otto file di amuleti fra cui cobra alati, uccelli, stelle, gatti, spirali, leoni che inseguono gazzelle, umbelle di papiro e foglie. Museo Egizio, Cairo.
Fonte:
- Maurizio Damiano: Antico Egitto-Electa
- National Geographic
- Le nebbie del tempo
- Wikipedia
- Alan Gardiner
- Alamy
- Storie di storia
- L’Egitto dei Faraoni: i tesori del Museo Egizio del Cairo