Di Grazia Musso

Tell el-Amarna – Scavi dell’Egypt Exploration Society 1924
Museo Egizio del Cairo
Straordinario esempio di libertà espressiva, questo studio d’artista ritrovato negli scavi di Tell el-Amarna é la prova concreta del l’abilità tecnica e della creatività di cui erano capaci pittori e scultori egizi, quando erano liberati dal dovere di attenersi a un canone rigido.
Nel periodo di Amarna, essendosi infrante le regole tradizionali che avevano dettato da sempre iconografia e proporzioni della figura, si assiste più facilmente alla realizzazione di opere non convenzionali come questa, che riproduce una fanciulla nuda che addentra un’anatra.
Esibendo tutti i requisiti tipici dello stile amarniano, la giovane, probabilmente una principessa, dal cranio allungato e ventre sporgente, secondo la consueta iconografia riservata ai membri della famiglia reale, è colta in un atteggiamento, quello del pasto, fino ad allora ritenuto non degno di essere raffigurato in un documento ufficiale
Prima e dopo il regno di Akhenaton, nessuno fu mai ritratto nel gesto di assumere direttamente il cibo, soprattutto se appartenente alla ristretta cerchia della corte.
Le numerose scene che rappresentano il trapassato mentre prende possesso del così detto “pasto funerario”, inserite sulle pareti delle tombe fin dalle prime dinastie o sulle stele nelle diverse epoche, sono rappresentazioni simboliche di atti di vita quotidiana, utili per la rigenerazione post mortem e dunque realizzate a scopo magico.
In questo caso, invece, rompendo con la tradizione che permetteva la raffigurazione del momento che precede e segue l’assunzione del cibo si è voluto evidenziare un gesto comune a tutti, attribuendogli però un significato “rivoluzionario” per la società antico-egizia.
Fonte
I tesori dell’antico Egitto nella collezione del Museo del Cairo – National Geographic – Edizioni White Star