Di Franca Loi

A lungo dimenticata dalla storia, Nefertiti è ricomparsa in tutta la sua altera bellezza quando il suo busto (circa 1345 a.C.) fu scoperto tra le rovine della bottega di uno scultore, durante gli scavi ad Amarna, nel 1912. La preziosa opera, praticamente intatta, oggi si trova al Neues Museum di Berlino.
“La bella è giunta”: questo significa il nome di Nefertiti, la moglie del faraone Amenofi IV, poi divenuto Akhenaton; circa la sua origine nulla si sa di certo. Non sappiamo né quando né perché Akhenaton abbia sposato Nefertiti, ma, nella storia dell’Egitto, non esiste un’altra regina che abbia cooperato attivamente con il marito.

In tutte le raffigurazioni amarniane è al fianco del re insieme alle loro figlie. Addirittura esistono sue immagini con pose o attributi propri dei faraoni: la si può vedere intenta ad abbattere i nemici, il che non ha precedenti neanche nelle rappresentazioni del faraone- donna Hatshepsut.

Della regina, da sempre celebrata per la sua bellezza, sono rimasti molti ritratti, uno in particolare, noto come “Busto di Nefertiti”, valorizza la bellezza e la finezza dei suoi tratti somatici. Fu scoperto a Tell el-Amarna il 6/12/1912 durante gli scavi della Società Orientale Tedesca sotto la direzione dell’archeologo Ludwig Bochardt. Il busto fu trovato nell’atelier dello scultore Thutomosis, pressoché intatto, tra le rovine di Akhetaton. A suo tempo Borchardt scrisse ” era come se i colori fossero appena stati applicati, lavoro assolutamente eccellente. Non serve descriverlo, bisogna vederlo”.
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La scultura, alta 50 cm, è in pietra calcarea, rivestita da uno strato di gesso dipinto “che rende al meglio tutti i dettagli del volto”.

La pupilla dell’occhio destro “è un intarsio di cristallo di rocca, con l’iride finemente incisa, rivestita di colore nero e fissata con cera d’api”. Manca la pupilla dell’occhio sinistro, questo farebbe pensare ad un’opera non terminata.
Caratteristica la corona dalla forma tronco-conica allungata. Il serpente Ureo, che si trovava sul lato anteriore della corona e’ andato perso.

Il busto, forse, era solo un modello e sicuramente non era la parte di una statua intera, come sembra rivelare il taglio sotto le spalle della regina. Sembrerebbe perciò un prototipo del viso della sovrana da utilizzare per altre opere artistiche.

L’egittologo Rolf Krauss ha provato che il viso di Nefertiti, dall’armonia perfetta, venne creato seguendo rigorosi criteri artistici. “Lo studioso applicò al disegno del busto una griglia quadrettata con l’unità di misura dell’epoca, il pollice Egizio (1,875 cm): un po’ come facevano gli artisti prima di scolpire una statua per seguire le esatte proporzioni del corpo….. Krauss si è accorto che ogni particolare del volto di Nefertiti si trova su una linea o su un’intersezione di due linee della quadrettatura…… La sua perfezione parrebbe quindi legata a canoni estetici dell’epoca, anche se partiva indubbiamente da una base reale: Il vero volto della regina”.
Durante il periodo amarniano l’arte raggiunse livelli che non verranno mai superati in tutta la storia egizia.

FONTE:
- STORICA- NATIONAL GEOGRAPHIC
- L’ARCA DI NOe’
- ARTE SVELATA
- ADORO
- VANILLA MAGAZINE
- WIKIPEDIA