1367 – 1350 a.C.
Di Franca Loi

Akhenaton figlio di Amenhotep III, salì al trono con il nome di Amenhotep IV.
Molti aspetti della sua vita lì ignoriamo: se sia succeduto al padre dopo la sua morte o se prima ne fosse correggente è una questione che è stata a lungo dibattuta; ma per il periodo di transizione “la più autorevole fonte di informazione è senza dubbio la corrispondenza di Tushratta. La lettera alla regina Tiye lascia chiaramente intendere che il nuovo re salì al trono solo dopo la morte del padre”.

Lamina bronzea con la titolatura reale e il cartiglio di Amenofi IV prima che mutasse il proprio nome in Akhenaton (British Museum, Londra)
La sua indole mistica e sognatrice, nonché l’esempio di riforma atoniana, fornitogli dal padre, determinò la grande riforma religiosa quando, per combattere lo strapotere del clero di Amon, lasciò Tebe e spostò la capitale nel Medio Egitto ad Akhetaton. Si ignora quale ruolo sua moglie Nefertiti abbia avuto nella Rivoluzione religiosa che egli intraprese, ma senza dubbio ne fu incoraggiato.


A sinistra: testa di Akhenaton; Ägyptisches Museum und Papyrussammlung, Neues Museum, Berlino. A destra: Teste di Akhenaton, a sinistra, e della grande sposa reale Nefertiti (Ägyptisches Museum und Papyrussammlung, Neues Museum, Berlino)
Nel quarto anno del suo regno amenofi IV mutò il suo nome in Akhenaton “Colui che piace ad Aton” , proclamandosi unico sacerdote del suo unico Dio Aton, al quale dedicò un poetico inno che è il vanto della letteratura egizia.

Passeggiata in giardino”: così è stato battezzato questo bassorilievo policromo proveniente da AKHETATON (Amarna) (1350 a.C.; XVIII dinastia). E’ dubbia l’identità dei personaggi raffigurati, probabilmente il fratellastro di AKHENATON: SMENKHARA con la consorte MERITATON (figlia di AKHENATON e NEFERTITI), oppure AKHENATON e NEFERTITI.Da questa foto con la luce radente si può apprezzare la tecnica ad incavo per i bassorilievi introdotta da AKHENATON, che permetteva, come si vede, di valorizzare i contorni delle figure e renderle vibranti alla luce. Notare la morbidezza e sinuosità dei corpi, che sottolineano la sensualità dei personaggi, correlata alla stessa elevazione spirituale. Questo evidenzia lo spirito umanistico del periodo amarniano. Berlino, Museo Egizio.


L’amore per la natura, per gli uomini, per le piccole cose, che si possono riscontrare nell’inno, sono sicuramente il fondamento di tutto il pensiero religioso di Akhenaton.


Ramose nell’atto di offrire fiori ad Amon-Ra. Ramose è stato governatore di Tebe e visir durante i regni di Amenhotep III e di Akhenaton, durante la XVIII dinastia egizia. È noto soprattutto per la sua tomba, la TT55[1], localizzata a Sheikh Abd el-Qurna, nella necropoli di Tebe.

Le decorazioni della tomba del visir Ramose mostrano il drammatico cambiamento nell’arte egiziana verificatosi nell’arco di pochissimi anni. La scena, lasciata incompiuta, è eseguita secondo il nuovo stile dell’arte amarniana e offre uno dei primissimi esempi di un tipo di iconografia nuova: il re e la regina Nefertiti, che inizia dunque a essere raffigurata accanto al marito, si affacciano da un balcone sopraelevato, noto col nome di “finestra dell’apparizione”, per ricompensare il visir. Sopra la coppia regale, inoltre, appare la nuova interpretazione iconografica del dio sole, raffigurato come un disco solare visto frontalmente, da cui discendono i raggi che terminano con delle piccole mani. Questa scena potrebbe essere datata al quarto anno di regno, quando iniziano ad apparire sia la nuova iconografia solare, sia la regina Nefertiti, o all’anno successivo.

Nell’Antico Egitto le prefiche non mancavano in nessun funerale; qui le vediamo piangere per il defunto Ramose nelle scene della sua processione funebre.
“Questa concezione filosofica coinvolse tutto: la vita di corte, la lingua che si avvicina molto più a quella parlata, il modo di vedere la realtà per cui da parte di alcuni egittologi si parlò di illuminismo”. L’arte dovette aprirsi alla nuova realtà: le cose andavano viste senza convenzionalismi ma come erano, nella loro naturalezza, che spesso dette origine ad un crudo realismo. Ma nacquero comunque le più “squisite opere di tutta l’arte antica e, senz’altro, le più vicine alla nostra sensibilità moderna”. Sono testimoni di questa evoluzione i rilievi bellissimi scolpiti per la tomba Tebana del governatore -visir Ramose, e opere statuarie realizzare per Nefertiti e poi per Sheti I e Ramesse II.

Tomba del Visir Ramose (XVIII dinastia) – Luxor, Tebe, Tomba dei Nobili Egitto .
Le raffigurazioni della tomba sono molto interessanti perché “documentantano il mutamento stilistico che accompagnò l’arte amarnian,i rilievi per la loro eleganza, la fluida bellezza, la composizione e l’amore del dettaglio ne fanno una delle vette dell’arte di tutti i tempi”.
Fonte:
- ANTICO EGITTO-MAURIZIO DAMIANO-ELECTA
- L’EGITTO DEI FARAONI-FEDERICO A.ARBORIO MELLA-MURSIA
- 1088press-adorare aten- di MarcoZecchi
- ALESSIA BIRRI