Mai cosa simile fu fatta, Nuovo Regno, Templi

I TEMPLI RAMESSIDI AD ABYDOS

Di Grazia Musso

La XIX Dinastia si contraddistinte per un’intensa attività costruttiva.

In tutto il territorio egizio furono restaurati o ricostruiti gli edifici si culto che erano stati abbandonati o distrutti durante il periodo amarniano.

Nell’epoca ramesside Tebe continuò a essere il principale centro di culto del dio Amon – Ra.

Durante il breve regno del fondatore della XIX Dinastia, Ramses I, l’attività edilizia si espresse sopratutto nel compimento della sua sepoltura nella Valle dei Re e, a Karnak, nel vestibolo del secondo pilone, che allora costituiva l’ingresso principale del tempio di Amon-Ra.

Il figlio di Ramesse I, Sethy I avviò la costruzione del tempio ad Abydos che rappresenta uno dei monumenti più belli dell’antico Egitto, grazie al suo stato di conservazione, agli splendidi rilievi e ai restauri che li hanno riportato all’antico splendore.

Pianta del tempio di Sethy I

Il monumento fu voluto da Sety I per ragioni religiose ma soprattutto politiche: la sua costruzione era infatti intesa nella delicata politica di riequilibrio dei poteri religiosi portata avanti già da Ramses I e poi continuata dallo stesso Sethy I, al clero di Amon venivano adesso contrapposte altre divinità per scongiurare il pericolo dell’egemonia religiosa realizzatasi nella Dinastia precedente ; inoltre, costruendo il tempio di Abydos, il re si associava al culto di Osiri e, così facendo, egli perpetua a la legittimità della sua Dinastia.

Il monumento non venne portato a termine sotto Sethy ma sotto il figlio Ramses II, che completo’ la sala ipostila e aggiunse un pilone e due cortili, essi precedono due sale ipostila e i sette santuari dedicati alla triade di Abydos, ossia Osiris, Isis e Horus, e alle divinità dei tre maggiori centri politici o religiosi del Paese : Amon di Tebe, Ptah di Menfi, Ra-Horakhty di Eliopolis, il settimo santuario era dedicato allo stesso Sethy I divinizzato.

I resti dei magnifici rilievi sono visibili sulle pareti di mura superstiti nei cortili.

Questi sono i pilastri che si trovano di fronte all’ingresso attuale del tempio di Sethy I.
Un tempo questo era il fondo del primo cortile, poi alla struttura di Sethy I, il figlio Ramses II aggiunse un pilone e un cortile completando l’edificio del padre.
Oggi di questa parte esterna rimangono pochi resti, e quindi questa fila di pilastri appare come la Facciata attuale, che precede due sale ipostile e i sette santuari.
Sui pilastri è raffigurato Ramses II, abbracciato da varie divinità.

L’odierna facciata è data dal portico di fondo del secondo cortile, con una fila di dodici pilastri, quadrati ornati da scene con delle divinità e Ramses II su tutte le facce.

Il muro di fondo della seconda corte si trovano sette varchi per la sala ipostila, corrispondenti ai sette santuari, di cui quattro sono stati chiusi da Ramses II e decorati con rilievi del culto reso al padre.

Le due sale ipostile possiedono, rispettivamente due o tre file trasversali di dodici colonne papiroformi a umbrella chiusa.

Sul fondo della seconda sala ipostila si trovano gli ingressi dei sette santuari affiancati, che con ogni probabilità contenevano le barche sacre, ad eccezione di quello di Sethy I.

Nella seconda sala ipostila si trovano i rilievi meglio conservati che raffigurano le varie cerimonie che il re doveva celebrare.

La parete di fondo del santuario di Osiris, il terzo da destra, dà accesso alla parte terminale del tempio, dove sono situati due sale a dieci colonne e quattro colonne, e due serie di tre piccoli santuari.

In questa fotografia è raffigurato Sethy I, che riceve la vita, il simbolo ankh, dal dio Ra – Harakhty, una delle incarnazioni del sole degli orizzonti.
La divinità porge l’ankh alle narici del sovrano perché egli possa respirare l’essenza divina e ricevere la vita eterna.
Abydos, dal tempio di Sethy I, cappella di Ra-Harkhty.

Tornando alla seconda sala ipostila alla cui estremità sinistra si trova l’ingresso a un’ala laterale.

In questa parte è da notare, in un corridoio con il soffitto decorato a stelle, il rilievo in cui Sety I offre l’incenso ai cartiglio dei 76 faraoni scelti fra quelli che dall’origine della storia regnarono sull’Egitto: si tratta della “Tavola di Abydos”, una lista reale di notevole importanza per la cronologia d’Egitto

Dietro il tempio si trova l’importante cenotafio del re: l’Osireion, una straordinaria rappresentanza architettonica di una concezione cosmologico-religiosa collegata alla collina primordiale e a Osiris.

( prossimo intervento l’Osireion)

Fonte

Antico Egitto di Maurizio Damiano – Electra

Egitto la terra dei faraoni – Regine Schulz e Matthias Seidel – Konenann

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